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Torri di Quartesolo

Torna il Lumen festival: primo evento vicentino col green pass necessario

In una mano il biglietto per il concerto, nell’altra il Green pass. Sarà un vero e proprio banco di prova l’ormai imminente “Lumen festival”, previsto da giovedì 5 agosto fino a domenica 8, in riva al laghetto di Marola a Torri di Quartesolo, nell’area sportiva Spark.

Durante la quattro giorni di eventi, per accedere ai concerti che si svolgeranno la sera, sarà infatti necessaria l’ormai nota certificazione verde, oppure un tampone negativo al Covid.
L’appuntamento musicale, arrivato alla sua ottava edizione e che l’anno scorso non si è potuto svolgere proprio a causa della pandemia da coronavirus, sarà dunque il primo evento nella provincia vicentina (e tra i primissimi in Italia) a richiedere il Green pass, che entrerà in vigore il 6 agosto.

«Vogliamo fare un festival totalmente sicuro, sia per gli spettatori che per gli artisti che si esibiranno», spiega Matteo Graser, direttore del Lumen. «Abbiamo i lettori che controlleranno il Green pass delle persone, a cui poi verrà dato un braccialetto per accedere all’area concerti. L’area ristoranti, invece, resterà ad accesso libero».

E chi non ha ancora scaricato il lasciapassare? Gli organizzatori hanno pensato anche a questo. «Abbiamo già predisposto un punto tamponi, in accordo con un poliambulatorio privato, vicino all’area dei concerti per chi non è ancora riuscito a fare il vaccino o non è riuscito a fare un tampone in tempo. Il costo del tampone sarà di circa 10 euro, quindi a basso prezzo, e sarà valido per quarantotto ore. Da quello che so, siamo in primi in Italia ad allestire un punto tamponi per l’accesso ad un concerto».
Mille i posti disponibili all’interno dell’area dedicata ai live, all’aperto e con le sedie distanziate. Gli amanti del “pogo”, ovvero del tipico modo di ballare ai concerti (soprattutto punk, rock e hardcore) fatto di salti e spallate, che causa distanziamento dovranno rinunciare a scatenarsi sotto il palco, non resteranno comunque delusi.

«Non preoccupatevi - rassicura Graser -, saranno concerti veri e propri. Non sarà un festival più brutto, sarà solo più sicuro. La nostra volontà è quella di ritrovarsi, di rivivere la socialità e di tornare ad apprezzare la musica dal vivo». 

Neanche a dirlo, l’organizzazione del Lumen 2021, dopo l’annullamento dello scorso anno, è stata particolarmente difficoltosa. «Quest’anno mettere in piedi il festival è stato molto faticoso. Con gli altri organizzatori ci siamo confrontati più volte in videoconferenza nei mesi scorsi, ma nonostante tutte le difficoltà la voglia di riuscirci è stata più forte di tutto», afferma.

L’appuntamento è dunque in riva al laghetto della frazione quartesolana di Marola, con i quattro concerti previsti nelle altrettante serate in programma. «È la prima volta che organizziamo il festival allo Spark di Marola - conclude il direttore del Lumen -. L’abbiamo scelto perché è una location molto bella, vicino al laghetto, dove si possono fare un sacco di attività. I biglietti? Ne abbiamo già venduti parecchi. Potranno anche essere acquistati la sera stessa, ma per sicurezza consiglio di prenderli on line». 

 

Marco Marini

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