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Rifiuti illeciti, incastrati dall’ideogramma

I resti di lavorazioni edilizie abbandonati lungo via  Pomaroli nel territorio di CaldognoGli altri rifiuti della medesima provenienza in via Scovizze a Isola
I resti di lavorazioni edilizie abbandonati lungo via Pomaroli nel territorio di CaldognoGli altri rifiuti della medesima provenienza in via Scovizze a Isola
I resti di lavorazioni edilizie abbandonati lungo via  Pomaroli nel territorio di CaldognoGli altri rifiuti della medesima provenienza in via Scovizze a Isola
I resti di lavorazioni edilizie abbandonati lungo via Pomaroli nel territorio di CaldognoGli altri rifiuti della medesima provenienza in via Scovizze a Isola

Troppa leggerezza, da parte di un imprenditore cinese, nell’affidare lo smaltimento dei suoi rifiuti speciali a un nomade, che se ne è sbarazzato in maniera irregolare. Morale, entrambi sono finiti nei guai, con l’accusa di abbandono di rifiuti speciali. Tutto è iniziato un paio di settimane fa, quando al comando della polizia locale dell’Unione dei Comuni è giunta la segnalazione di una considerevole massa di rifiuti abbandonati in mezzo ai campi, nel territorio di Caldogno. La pattuglia che si è recata in via Pomaroli, una stradina interpoderale, ha infatti riscontrato la presenza di rifiuti facilmente riconducibili a lavorazioni edili. Si trattava infatti di pezzi di cartongesso, bancali in legno, sacchi di plastica, contenitori in cartone, secchi di colla, resti di murature. Quasi contemporaneamente, un’altra segnalazione di analogo abbandono era giunta stavolta da Isola Vicentina. Il sopralluogo degli agenti in via Scovizze, anche questa una stradina di campagna, faceva scoprire un altro abbandono di rifiuti speciali in mezzo al verde. Non ci è voluto molto per capire che il materiale proveniva dal medesimo luogo, probabilmente un cantiere, ed è in questa direzione che gli agenti si sono mossi. L’assenza di testimoni e di numeri di targa, e quindi l’impossibilità di individuare qualche camion o furgone sospetto, nonostante il controllo delle telecamere e dei varchi vigilati della zona, però, ha fatto temere che tutto si risolvesse senza riuscire a individuare i colpevoli. La testardaggine e l’intuizione degli uomini del comandante Ermanno Pianegonda, però, hanno avuto la meglio. Prendendo in esame pezzo per pezzo i rifiuti scoperti, infatti, gli agenti hanno trovato un indizio fondamentale: un foglio accartocciato con quella che appariva chiaramente come la planimetria di un pubblico esercizio. E perdipiù scritta in cinese. A quel punto le indagini si sono concentrate sui ristoranti e locali pubblici cinesi dell’Alto Vicentino e infatti, in uno di questi a Thiene, gli agenti hanno riscontrato lavori di ristrutturazione in corso nell’ambito di un cambio di gestione. Il titolare della società subentrante ha spiegato che qualche settimana prima un nomade con un camion era venuto per portare via il ferro di scarto del cantiere, e in quell’occasione si era pure offerto per prelevare, dietro compenso, anche il resto dei rifiuti che però, non avendo nessuna autorizzazione per smaltirli correttamente, aveva evidentemente di lì a poco abbandonato nelle campagne di Isola e Caldogno, tenendosi solo il ferro. L’incauto imprenditore cinese ha ammesso tutto, e ha permesso, attraverso la targa del mezzo, di risalire anche al nomade vicentino che aveva prelevato il materiale, e che pè stato così individuato. Entrambi sono stati quindi denunciati per abbandono di rifiuti speciali. Il ristoratore orientale, comunque, si è subito premurato di contattare un’azienda autorizzata per far rimuovere tutti i rifiuti che erano stati abbandonati nei campi di Caldogno e Isola, cosa che è avvenuta ieri. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Rolli

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