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Torri di Quartesolo

Paratia manomessa e strade allagate. Giallo e denuncia

Inquietante episodio a Torri di Quartesolo, nella zona che venne allagata nel dicembre 2020. La rabbia dei residenti, il Comune fa denuncia.
La zona del quartiere allagata (Foto MARINI)
La zona del quartiere allagata (Foto MARINI)
La zona del quartiere allagata (Foto MARINI)
La zona del quartiere allagata (Foto MARINI)

Una paratia manomessa e l’acqua che inizia a invadere le strade. Per una sera, gli abitanti del quartiere I Pini di Torri di Quartesolo hanno temuto di rivivere l’incubo del dicembre 2020, quando proprio quella zona del territorio finì sotto acqua a causa del sifonamento della roggia Caveggiara. Giovedì, verso le 22.30, via degli Alpini e via dei Fanti sono infatti state parzialmente invase da diversi centimetri d’acqua piovana, a causa della chiusura da parte di ignoti di una paratia sul vicino fiume Tesina. A segnalare quanto accaduto Tatiana Bartolomei, portavoce del comitato di residenti formato dopo l’alluvione di due anni fa: «Le strade sono andate sotto acqua di dieci o quindici centimetri - racconta - a fronte di una precipitazione irrilevante. I tombini non smaltivano e alcuni garage della zona hanno cominciato a ricevere acqua. Qualcuno ha iniziato a portare fuori le auto, anche alla luce di quello che ci è già successo con l’alluvione». 

Il giallo della paratia chiusa

La causa del piccolo allagamento è stata in breve individuata. «Abbiamo scoperto che c’era una paratia che consente alle acque di smaltire verso il fiume, azionata da un motore, che era chiusa. Siamo andati sul posto noi del quartiere, perché non c’è un numero di intervento da contattare. Abbiamo chiamato il sindaco, è arrivato anche lui». 
Il gruppetto di residenti, assieme a Diego Marchioro, primo cittadino di Torri, ha dunque alzato la paratia. «Si tratta di una saracinesca collegata a un motore. È una struttura grossa, perciò è stato difficile aprirla. Non appena l’abbiamo alzata, l’acqua è defluita». Con la paratia sollevata, in pochi minuti l’acqua è dunque defluita dalle strade del quartiere. 
Restano ora diverse domande da parte dei residenti, legate a questo preoccupante episodio: «È possibile che una paratia di questo tipo - chiede Bartolomei - che ha una sua rilevanza, sia azionabile e accessibile da chiunque? Se il quartiere è in una zona critica, e questo è appurato, pretendiamo di essere in sicurezza. Devono esserci una manutenzione e poi anche dei controlli». 
La portavoce del comitato dei residenti, ricordando l’allagamento del 2020 (per il quale, come si ricorderà, è in corso un’inchiesta avviata dalla procura per pesanti ipotesi di reato a carico di diverse persone), torna dunque a chiedere «un piano di protezione civile», in caso di emergenza idrica. 

Il Comune ha sporto denuncia

Come detto, giovedì sera, ad alzare la paratia c’era anche il sindaco Marchioro: «La paratia l’ho sollevata io, assieme ad altre due persone che sono intervenute - spiega -. Quell’impianto è di proprietà del Comune, ma è gestito dalla società Viacqua. Il problema è che quella paratia doveva essere aperta, per far defluire l’acqua verso il Tesina. La settimana scorsa era sicuramente aperta, infatti ha piovuto per giorni e non ci sono stati problemi. Nessuno del Comune o di Viacqua l’ha chiusa, quindi è chiaro che qualcuno l’ha manomessa». 
Difficile ipotizzare chi possa averla toccata. «Non sappiamo chi può essere stato. In tanti anni non era mai successa una cosa del genere. Questa mattina (ieri per chi legge ndr) ho comunque sporto denuncia contro ignoti». 
Per evitare che l’episodio si ripeta, il Comune è subito corso ai ripari: «Abbiamo chiuso con un lucchetto la manopola che apre e chiude la paratia - conclude Marchioro -. La chiave ce l’hanno solo gli operatori comunali e il sottoscritto. Spero che si possa fare in breve chiarezza su quanto accaduto e che si possa individuare il responsabile del gesto».  

Marco Marini

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