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Nomade con pistola, machete e soldi falsi

Il piccolo arsenale sequestrato dai carabinieri che era nella disponibilità di Scyon Cavazza, arrestato nei giorni scorsi. COLORFOTO ARTIGIANA
Il piccolo arsenale sequestrato dai carabinieri che era nella disponibilità di Scyon Cavazza, arrestato nei giorni scorsi. COLORFOTO ARTIGIANA
Il piccolo arsenale sequestrato dai carabinieri che era nella disponibilità di Scyon Cavazza, arrestato nei giorni scorsi. COLORFOTO ARTIGIANA
Il piccolo arsenale sequestrato dai carabinieri che era nella disponibilità di Scyon Cavazza, arrestato nei giorni scorsi. COLORFOTO ARTIGIANA

Lo hanno trovato sanguinante in macchina in un parcheggio di via Bedeschi poco prima delle 7 di mattina. Un militare americano di 33 anni era stato picchiato a sangue da tre individui che gli avevano portato via l’iPhone X. La chiamata ai carabinieri della Setaf ha fatto scattare le indagini. Sono finiti in arresto per rapina in concorso Scyon Cavazza, 29 anni e René Gabrieli, 19 anni, entrambi residenti nel campo nomadi di via Cricoli. Con loro in cella anche Carlos Turra, 30 anni, che vive in città. Per portare in cella Cavazza, è stato necessario un blitz nella casa della fidanzata: il nucleo cinofilo ha scoperto un mini-arsenale. LA RAPINA. L’episodio è avvenuto pochi minuti prima delle 6.30 del 5 ottobre fuori da un club di via Zamenhof. Il giovane soldato, con uno zigomo e una costola rotti ed una prognosi di un mese, ha spiegato agli inquirenti cos’era successo. I carabinieri Setaf, con i colleghi del nucleo investigativo del comando provinciale e con quelli della sezione operativa del nucleo radiomobile, hanno scandagliato le immagini riprese dagli impianti di sorveglianza, individuando i responsabili e ricostruendo la dinamica. Cavazza ha sferrato il primo pugno stendendo il soldato, colpito a terra da Gabrieli. Poi è stato Turra a calciare alla mano il militare per sottrargli definitivamente lo smartphone. Nonostante i colpi subiti, il soldato si è rianimato e ha cercato di riprendersi il telefono, ma è stato respinto con violenza. Il pubblico ministero Pipeschi ha chiesto l’arresto al giudice Maria Trenti, che l’ha firmato. I carabinieri hanno setacciato la città e, con l’aiuto di due unità cinofile di Torreglia, hanno trovato Turra nella sua abitazione e Cavazza a casa della fidanzata. Gabrieli, invece, è stato fermato dopo un controllo di una pattuglia a Vigonovo in provincia di Venezia. I primi due sono nel carcere cittadino, il più giovane è in laguna. LE ARMI. È stato il fiuto di Gomo, pastore tedesco di 4 anni addestrato a trovare esplosivi e armi, a mettere ulteriormente nei guai Cavazza: nella casa della fidanzata dove viveva ha trovato nascosta sopra l’armadio della camera da letto una pistola Browning calibro 9 con la matricola abrasa, carica, e con altri 30 proiettili. Da lì, la perquisizione è stata intensificata e sono stati quindi rinvenuti una scacciacani da cui era stato tolto il tappo rosso, un machete dalla lama di 40 centimetri ma anche mazzette di banconote con la scritta fac simile da 100 euro per un controvalore di 30 mila euro. Tutto è stato sequestrato. La Browning sarà inviata ai carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche che verificheranno la presenza dell’arma in scene del crimine . • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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