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Altavilla Vicentina

Sale in auto, si accascia e muore a 45 anni

Vittima Enrico Celsan: il dramma in via Lago di Carezza ad Altavilla Vicentina. Inutili i soccorsi
Il parcheggio di via Lago di Carezza, ad Altavilla, dove è avvenuta la tragedia e, a destra, Enrico Celsan
Il parcheggio di via Lago di Carezza, ad Altavilla, dove è avvenuta la tragedia e, a destra, Enrico Celsan
Il parcheggio di via Lago di Carezza, ad Altavilla, dove è avvenuta la tragedia e, a destra, Enrico Celsan
Il parcheggio di via Lago di Carezza, ad Altavilla, dove è avvenuta la tragedia e, a destra, Enrico Celsan

Era uscito per andare a lavoro ma un malore improvviso gli è stato fatale. È morto così, ieri mattina (mercoledì 14 dicembre) nel parcheggio di via Lago di Carezza, ad Altavilla Vicentina, Enrico Celsan, 45 anni. Inutili tutti i tentativi di rianimarlo dai vicini di casa e dagli operatori sanitari del Suem 118, accorsi sul luogo della tragedia con un'ambulanza. Sul posto anche la polizia locale "Unione Terre del Retrone" per i rilievi.

La tragedia

Erano circa le 7 quando Celsan è uscito di casa per andare a lavoro in una vicina azienda. È salito sulla sua Renault Megane e dopo aver messo in moto si è accasciato sul sedile. I vicini, sentendo che l'auto accelerava pur essendo ferma si sono affacciati e hanno notato l'uomo privo di sensi. Immediatamente si sono precipitati a prestargli i primi soccorsi, lo hanno portato fuori dal veicolo e adagiato sull'asfalto per effettuare il massaggio cardiaco. In contemporanea è partita la chiamata al 118. Quando l'ambulanza è arrivata fin da subito le condizioni di Enrico Celsan sono apparse disperate. Per mezz'ora il personale sanitario ha cercato di stabilizzarlo, effettuando le manovre di rianimazione, per poterlo poi trasportare in ospedale. Ma per lui non c'era più nulla da fare e il suo cuore ha cessato di battere. Nel parcheggio è poi arrivata la famiglia dello sfortunato altavillese straziata dal dolore della perdita così inaspettata e improvvisa.

Il ricordo

La notizia del dramma ha scosso la comunità di Altavilla, dove Celsan era molto conosciuto. Da sempre, infatti, faceva parte del gruppo "Rabaltà", molto attivo in paese. A ricordarlo in maniera affettuosa gli amici di una vita, il presidente dell'associazione, Stefano Chergia, e Manuel Sanson, ancora sotto shock. «Enrico davvero era una persona gentile e pronta ad aiutare - affermano -. Quando, pochi mesi fa, abbiamo organizzato il memorial "Carlotto" lui era in prima linea, in cucina. Gli piaceva tanto cucinare». Una passione e una dedizione per il gruppo che Enrico portava nel cuore e non solo. «Si era fatto tatuare il simbolo dei "Rebaltà" - proseguono - proprio a dimostrazione di quanto ci tenesse e quanto per lui fosse importante. Eravamo amici non solo per il gruppo, nato oltre 20 anni fa, ma anche per la compagnia, abbiamo tutti circa la stessa età. Davvero non abbiamo parole». Un'altra passione era il calcetto e da quando l'associazione aveva creato una squadra Enrico ne faceva parte. «Era uno dei cinque che giocava - spiegano -. Era una persona dedita, umile e sinceramente disponibile».

Enrico Celsan lascia una figlia di 18 anni e il pensiero dei due amici va a lei. «Ciò che ci addolora maggiormente è che questa ragazza non abbia più il suo papà - dicono -. Cercheremo di starle vicino il più possibile per darle sempre il nostro appoggio in ricordo di Enrico». Anche l'ex sindaco Claudio Catagini ricorda Celsan come «Un ragazzo tranquillo, che si faceva voler bene e soprattutto il suo attivismo positivo nei "Rebaltà"».

Antonella Fadda

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