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Magia della transumanza Rito che resiste al tempo

Sono state oltre trecento le mucche in marcia alla transumanza di quest’anno a BressanvidoCorteo di allevatori  davanti agli animali nella sfilata di domenicaUn’altra immagine dell’evento
Sono state oltre trecento le mucche in marcia alla transumanza di quest’anno a BressanvidoCorteo di allevatori davanti agli animali nella sfilata di domenicaUn’altra immagine dell’evento
Sono state oltre trecento le mucche in marcia alla transumanza di quest’anno a BressanvidoCorteo di allevatori  davanti agli animali nella sfilata di domenicaUn’altra immagine dell’evento
Sono state oltre trecento le mucche in marcia alla transumanza di quest’anno a BressanvidoCorteo di allevatori davanti agli animali nella sfilata di domenicaUn’altra immagine dell’evento

L’ultimo trasloco le trecento e passa mucche della transumanza di Bressanvido, arrivate in paese domenica dopo una marcia di tre giorni, lo hanno fatto comodamente sul cassone di un camion. Ieri mattina i capi di bestiame sono stati portati alla fattoria Pagiusco e da lì distribuiti nelle rispettive fattorie. Si trovavano in una vasta area adiacente lo stabilimento di Latterie Vicentine, da domenica pomeriggio, quando la transumanza si è conclusa percorrendo il tratto della provinciale marosticana che da Poianella conduce a Bressanvido. Una “galoppata” tra due ali di folla, sicuramente una delle più numerose degli ultimi anni, come confermano anche gli organizzatori. «È vero, l’impressione era che ci fosse più gente, forse perché il tragitto è stato prolungato fino alle Latterie e quindi lungo un tratto di via san Benedetto, invece di interrompersi mezzo chilometro prima alla fattoria Pagiusco», afferma Giampaolo Bonato, presidente della Pro Loco. Un sucesso, quindi, per una transumanza che nelle premesse avrebbe dovuto essere sottotono. «I transumanti hanno deciso di scendere a piedi dall’Altopiano solo una decina di giorni fa, quando sembrava certo che arrivassero con i camion fino a Poianella e da lì, a piedi», aggiunge Bonato. Anche il numero di animali è stato di molto inferiore rispetto agli altri anni, di circa la metà. I motivi sono ad cercare nella tempesta vaia dello scorso autunno, che ha ridotto le aree disponibili per il pascolo, e nella scomparsa, un mese fa, di Valentino Pagiusco, il più anziano dei fratelli, tutti allevatori nella fattoria di famiglia, che hanno riportato in vita questa tradizione contadina. «Le altre che mancano sono state mangiate dai lupi», commenta piccato uno dei transumanti. Per questi motivi «è stata una transumanza difficile da organizzare, ma ce l’abbiamo fatta grazie al contributo della confraternita dei transumanti, della Pro Loco e dei tanti volontari che lavorano per la buona riuscita della manifestazione – afferma il sindaco di Bressanvido Luca Franzè -. Personalmente, è stata la mia prima transumanza da sindaco, ed è stata molto emozionante. Anche il notevole pubblico presente ha potuto apprezzare l’evento.». Partita da Gallio venerdì mattina, la carovana ha fatto tappa ad Asiago e, quindi, al Turcio per poi trascorrere la notte in Val Bella. Il giorno successivo, la mandria è scesa per Conco raggiungendo Marostica, dove ha sostato per il riposo fino al giorno successivo, quando ha raggiunto Poianella e il campo messo a disposizione dalla famiglia Barbiero. Poi, nel pomeriggio, la partenza per la marcia trionfale, mentre la Festa della Transumanza continuerà fino all’8 ottobre. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Frison

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