MONTICELLO CONTE OTTO. «Abbiamo scelto una strada dura, ma sappiamo che è quella giusta. I nostri bambini avevano ragione, noi genitori avevamo ragione. L'improvvisa paura nell'andare a scuola, la pipì addosso alla vista della maestra, le mani sulla faccia per difendersi se venivano rimproverati. Non raccontavano bugie come qualcuno sosteneva». Katia Fantin, rappresentante di classe e mamma di uno dei piccoli alunni della materna Don Bosco dove insegnava la maestra "manesca", ne è sicura.
Ne è sicura soprattutto riferendosi a quelle famiglie che, a dispetto delle 8 che hanno deciso di costituirsi parte civile nel processo contro la maestra accusata di abuso di mezzi di correzione, non hanno mai creduto a quanto denunciato all'inizio del 2016 da mamma Katia. E cioè che l'insegnante, che si trovava al comprensivo di Monticello Conte Otto solo dal settembre 2015, potesse aver avuto modi e metodi maneschi e aggressivi nei confronti dei bimbi di 4 e 5 anni di cui si sarebbe dovuta prendere cura.
Il racconto di Katia - video La Via dei Colori onlus