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Il Divin Codino

Lo stadio di Caldogno intitolato a Roby Baggio: il Comune ci pensa

Roberto Baggio in occasione dell'ultima gara in Nazionale nel 2004
Roberto Baggio in occasione dell'ultima gara in Nazionale nel 2004
Roberto Baggio in occasione dell'ultima gara in Nazionale nel 2004
Roberto Baggio in occasione dell'ultima gara in Nazionale nel 2004

Una via, una strada, una piazza intitolata a Roberto Baggio. Oppure lo stadio comunale, ancora senza un nome. A chi, se non al Divin Codino, potrebbe essere dedicato il terreno di gioco del suo paese, di quel centro alle porte di Vicenza nel quale diede i primi calci al pallone, mettendo poi le ali ai piedi fino a diventare il grande campione che tutti conoscono? 
Nei giorni in cui torna sotto i riflettori l’intitolazione di un tratto di lungomare di Jesolo a Federica Pellegrini, l’idea diventa di pregnante attualità, soprattutto in occasione del 55° compleanno di Roby Baggio, caduto proprio ieri. Perché non dedicare un’opera pubblica, magari legata allo sport, nel paese natale di colui che tanto lustro ha dato al calcio italiano nel mondo? 
«Avevamo già pensato di dedicare a Roberto Baggio lo stadio comunale - spiega il sindaco Nicola Ferronato -. E possiamo continuare ragionare su questa intitolazione. Prima, però, dovremo parlare con lui: per procedere in tal senso serve la sua autorizzazione. Anche perché dedicare uno stadio a una persona ancora in vita non è una pratica così diffusa».
Oggi ci si riferisce al campo da calcio comunale con l’appellativo di “Calidonense stadium”, un nome, come spiega il sindaco, legato al fatto che per ora la struttura non è intitolata a nessuno. E Baggio, calidonense, icona del calcio a livello mondiale, uno dei più grandi calciatori della storia, potrebbe essere proprio la persona giusta. D’altronde, non era stato proprio lui a salire sulla ruspa per la posa della prima pietra della cittadella dello sport? 
Dopo gli esordi proprio nella squadra di Caldogno e il passaggio al Lanerossi Vicenza, la carriera di Baggio decollò e il campione volò sempre più in alto militando nelle file di Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter, passando per i fasti con la Nazionale e la conquista del Pallone d’oro nel ’93. E proprio a Caldogno tornò il Divin Codino ad allenarsi prima di entrare nel Brescia per la fase conclusiva della sua sfolgorante carriera, con fan da tutta la provincia che arrivavano a bordo campo per vedere da vicino il proprio idolo. 
Il legame tra Baggio e il suo paese è sempre stato forte: nel 2019 un pittore calidonense e un artista messicano lo hanno celebrato con un grande quadro esposto in biblioteca. E nel 2017, in occasione del suo 50° compleanno, l’Amministrazione comunale ha omaggiato il suo eroe sportivo con una targa speciale del premio "Lo Sport vince sempre" e una medaglia con lo stemma del Comune. Insomma, negli anni i riconoscimenti pubblici nei confronti dell’ex Pallone d’oro non sono mancati. E presto potrebbe arrivare quello definitivo, l’intitolazione dello stadio comunale del suo paese. 

 

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Matteo Carollo

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