<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«La vita non è un gioco però si può ricominciare»

Gianfranco Paglia durante l’incontro alla scuola media di Quinto
Gianfranco Paglia durante l’incontro alla scuola media di Quinto
Gianfranco Paglia durante l’incontro alla scuola media di Quinto
Gianfranco Paglia durante l’incontro alla scuola media di Quinto

«La resilienza è la capacità di assorbire i colpi senza farsi abbattere, riprogettando il futuro di fronte alle avversità». Così la vicepreside della scuola media di Quinto, Maria Rosa Bruni, ha spiegato agli allievi la presenza l’altro giorno a scuola del ten. col. Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al Valor militare per il suo eroico comportamento in occasione degli scontri del 2 luglio 1993 a Mogadiscio. All’epoca Paglia, sottotenente dei paracadutisti, non aveva ancora 23 anni, rimase ferito e paralizzato alle gambe: trascorse sei mesi di riabilitazione proprio a Vicenza e da quel momento dovette reinventarsi una vita. Lo ha raccontato ai ragazzi della scuola di Quinto, che per quanto l’ufficiale abbia usato parole semplici e un tono molto colloquiale, forse non avranno capito appieno la sua storia. Sicuramente l’hanno compresa, invece, gli alpini e i carabinieri presenti, le cui associazioni hanno organizzato l’incontro assieme al Comitato genitori della scuola, e che hanno seguito le parole dell’ufficiale con la serietà dipinta sui volti. «Le missioni di pace non sono un gioco e hanno un prezzo da pagare - ha detto Paglia -. Nel videogioco “Call of duty” quando ti colpiscono si ricomincia automaticamente: nella vita non sempre è così, però ci si può riuscire. I militari vengono chiamati in Paesi in guerra anche per dare l’opportunità a ragazzi come voi di avere un futuro, Paesi in cui i ragazzi combattono anche per conquistare una bottiglietta d’acqua. Studiare, giocare, mangiare: per voi è tutto scontato, ma purtroppo non sempre è così». Per spiegare in maniera concreta cosa significhi ricominciare dopo un trauma come quelli che possono colpire i militari, Paglia ha presentato un video che ha ripercorso l’attività del Gruppo sportivo paralimpico della Difesa, del quale egli stesso è capitano. Si tratta di uomini e donne che pur essendo stati feriti e aver anche perso degli arti non si sono arresi, sono rimasti in servizio e nello sport hanno trovato nuovi stimoli. All’incontro hanno partecipato anche il sindaco Renzo Segato e l’assessore alla cultura e pubblica istruzione Alberta Caldaro. È stato proprio il primo cittadino, a conclusione della mattinata, a ringraziare il ten. col. Paglia per la sua presenza a Quinto, sottolineando l’importanza di avere un esercito composto da professionisti capaci e soffermandosi su alcuni passaggi del dialogo dell’ospite con gli studenti, in particolare sui dettami costituzionali che rifiutano la guerra come strumento di offesa e sull’eguale dignità sociale dei cittadini per superare ogni tipo di differenza. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Rolli

Suggerimenti