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La Villa restaurata da Siza a prezzi di saldo

Un’immagine di villa Colonnese, edificio del XVIII° secolo  ad ArcugnanoIl sindaco Pellizzari con l’arch. Siza nel 2003 davanti a villa Colonnese
Un’immagine di villa Colonnese, edificio del XVIII° secolo ad ArcugnanoIl sindaco Pellizzari con l’arch. Siza nel 2003 davanti a villa Colonnese
Un’immagine di villa Colonnese, edificio del XVIII° secolo  ad ArcugnanoIl sindaco Pellizzari con l’arch. Siza nel 2003 davanti a villa Colonnese
Un’immagine di villa Colonnese, edificio del XVIII° secolo ad ArcugnanoIl sindaco Pellizzari con l’arch. Siza nel 2003 davanti a villa Colonnese

Un affare immobiliare visti i prezzi di costruzione, la zona di sicuro pregio e la firma del progettista, bruciando sul filo di lana la concorrenza, anche se è un termometro indicativo delle difficoltà in cui si dibatte ancora il settore. Al quarto ribasso d’asta l’architetto Giovanni Battista Farneda con la sua “Lambo F1 srl” si è aggiudicato “Villa Colonnese”, il complesso residenziale del XVIII° secolo tutelato dalla Soprintendenza e composto da nove appartamenti, di cui tre di lusso nel corpo centrale, ristrutturato dall’archistar portoghese Alvaro Siza Vieira. Con un’offerta superiore ai 900 mila euro, un terzo del prezzo di stima di 2,8 milioni, Farneda che aveva già comperato all’asta con la moglie Maria Saccardo a prezzo di saldo altre tre ville progettate dal professionista lusitano ed edificate nel parco della stessa “Villa Colonnese”, ha completato l’importante operazione che testimonia il suo fiuto per gli affari. Proprietario di un capitale immobiliare ingente, Farneda è noto anche per la passione per le automobili di lusso ed ha molteplici interessi che spaziano da Montecarlo alla Costa Smeralda. Nel caso di “Villa Colonnese” ha colto la mela matura rapportata al valore, tenuto conto che nel 2004 si parlava di molti milioni di euro. Ma era un altro mondo. Tanto per fare un raffronto, il lotto “1” composto da un appartamento signorile di 228 metri quadrati, depandance di 83 metri quadrati, garage e giardino di 730 metri quadrati, era stato stimato nel 2015 ben 759 mila euro, ma quando era stato ristrutturato il prezzo era quasi il doppio. Il complesso è situato in angolo tra via Valle San Lorenzo e la Dorsale dei Berici, in una posizione molto suggestiva da cui si domina la pianura vicentina nord, fino ai piedi del Pasubio. L’amministrazione comunale retta da Paolo Pellizzari alla fine degli anni Novanta aveva varato il piano di recupero di iniziativa privata con una convenzione edilizia approvata una prima volta nel 2004 e rinnovata nei mesi scorsi sempre dalla giunta guidata da Pellizzari, nel frattempo ritornato sindaco di Arcugnano. «L’obiettivo del Comune - ha ricordato Pellizzari - da una parte è stato quello di recuperare i volumi progettati da Siza, dall’altro di salvaguardare gli interessi municipali come è avvenuto rinnovando lo strumento urbanistico che consente ai privati di completare le opere». La vicenda di “Villa Colonnese” è simbolica della crisi dell’immobiliare, perché il complesso è andato in esecuzione forzata per il concordato preventivo cui è stata ammessa la “Orlac spa”, amministrata da Giovanni Celadon, la cui esposizione è di una decina di milioni di euro. Il tribunale nell’estate 2015 fa aveva nominato commissari giudiziali i commercialisti Elena Mistrorigo e Antonio Trombetta, mentre il giudice delegato è Luca Emanuele Ricci. Nei mesi scorsi l’avvocato Cristina Zanini per conto di Farneda e degli altri proprietari aveva raggiunto l’accordo con il Comune per il completamento del sentiero panoramico, l’area a parcheggio e la sistemazione di alcune aree verdi scoperte. Quindici anni dopo il battesimo del progetto alla presenza di Alvaro Siza, con la demolizione di alcuni edifici esistenti, la realizzazione di sei ville e la ristrutturazione del complesso un tempo quartiere generale del “Maglificio Miles spa”, l’architetto Farneda ha chiuso il cerchio. Adesso non resta che attendere il ritorno di Siza per l’inaugurazione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ivano Tolettini

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