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Torri di Quartesolo

La solidarietà
per i terremotati
arriva via radio

Il gruppo dei radioamatori ha raccolto beni per i terremotati. FRISON
Il gruppo dei radioamatori ha raccolto beni per i terremotati. FRISON
Il gruppo dei radioamatori ha raccolto beni per i terremotati. FRISON
Il gruppo dei radioamatori ha raccolto beni per i terremotati. FRISON

La solidarietà passa anche attraverso le onde radio. È stato un tam tam tra radioamatori che ha permesso al presidente della Marconiana onlus di Torri di Quartesolo (pure lui appassionato di antenne, trasmettitori, valvole e transistor) di attivare l’associazione per la raccolta di vestiario e altri beni a sostegno dei terremotati del Centro Italia, colpiti purtroppo da nuove scosse in questi giorni.

«Subito dopo il sisma ho preso contatto con alcuni radioamatori del posto, per capire come stavano e com’era la situazione – spiega Massimo Cappellini, il presidente -. È nato un coordinamento, in particolare con il paese di Accumoli, poco meno di 700 abitanti in provincia di Rieti, e con il suo sindaco Stefano Petrucci».

L’associazione ha già effettuato diverse spedizioni tra Accumoli e Montegallo (in provincia di Ascoli Piceno, 600 abitanti). Il nuovo viaggio è partito dal vicentino l’altra notte.

«Porteremo ad Accumoli tre roulotte che siamo riusciti a trovare tramite Facebook – spiega Cappellini -. Sono in buono stato e serviranno per accogliere alcune famiglie del posto».

Con l’occasione, verranno consegnati i soldi raccolti nel recente pranzo di solidarietà organizzato dall’amministrazione comunale di Torri assieme ad Alpini, Fidas, Pro loco e la stessa Marconiana. «Consegneremo complessivamente 1670 euro che verranno distribuiti a dieci famiglie del posto, in difficoltà a seguito del terremoto e segnalate dal sindaco di Accumuli – aggiunge Cappellini -. Con noi sarà presente anche il consigliere comunale Giacomo Gobbi».

La situazione in Centro Italia, garantisce Cappellini, è ancora difficile. «In certe zone – spiega – gli aiuti sono stati anche troppi, ma non tutte le persone ne hanno beneficiato, un po’ per l’organizzazione e un po’ per le caratteristiche del territorio. C’è ancora bisogno di aiuto, specie adesso che ci sono state nuovi movimenti tellurici».

Andrea Frison

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