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Arcugnano

La siccità uccide Fimon. «Il lago è una palude»

Un grido d’aiuto, soffocato dalle alghe. L’attuale emergenza siccità sta mettendo a dura prova i corsi d’acqua del Vicentino, dal Brenta all’Agno. Non fa eccezione il lago di Fimon, con l’aggravante che già prima della crisi lo specchio d’acqua versava in condizioni pessime. Complici le temperature altissime e la scarsità di precipitazioni, si è fatta veramente critica la situazione di quella che è ormai diventata una specie di palude. La situazione non fa dormire sonni tranquilli agli amministratori che, al contrario, sono decisamente in apprensione per il continuo declino dello specchio d’acqua, che sembra farsi sempre più inesorabile.
«La situazione è veramente disastrosa – le parole del sindaco di Arcugnano, Paolo Pellizzari -. L’ondata di caldo ha portato a un proliferare di alghe, e sono preoccupato specialmente per la temperatura dell’acqua. Essendo ferma, temo che possa verificarsi una moria di pesci, soprattutto dei lucci di grosse dimensioni. Detto questo, stiamo attendendo un piano dalla Regione e dalla Provincia. Noi, nel nostro piccolo, non abbiamo competenza sul lago di Fimon, ma abbiamo presentato un progetto per portarci l’acqua della vicina Valle dei Molini, per cercare almeno di alleviare questa situazione, che è ormai drammatica. Ci vuole un colpo d’ala – conclude -, da parte di chi ha la competenza sul lago. Nell’immediato, secondo me, non c’è nulla da fare, ma se non si mette mano per trovare una soluzione definitiva al problema, ogni anno sarà sempre peggio».
Con il protocollo di intesa tra Regione Veneto e Provincia di Vicenza, lo scorso maggio, la palla è passata a quest’ultima, ed è stato istituito un tavolo tecnico incaricato di trovare una soluzione al problema. «So che esiste una diatriba tra pescatori e Lega navale riguardo le cause della situazione del lago di Fimon – spiega l’assessore provinciale all’ambiente, Matteo Macilotti -, con i primi che accusano i secondi e viceversa, ma non voglio entrare nel merito della questione. La realtà, supportata dagli studi, suggerisce che la causa principale della situazione è da ricercarsi dell’aumento della temperatura, che ha favorito il proliferare di una nuova alga. Attualmente, come tutti i corsi d’acqua vessati dalla siccità, anche il lago di Fimon soffre di un importante abbassamento. Purtroppo una situazione generalizzata, e non possiamo fare nulla nell’immediato».
Per quanto riguarda la progettualità a lungo termine, però, potrebbero arrivare alcune novità già nelle prossime settimane. «Nei prossimi giorni si dovrebbe tenere il primo incontro del tavolo tecnico – le parole di Macilotti -, che si occuperà di valutare i progetti presentati negli anni passati, volti a risolvere il problema dell’impaludamento. Ovviamente, non si tratta di qualcosa che risolverà il problema dall’oggi al domani, ma è un primo passo per trovare una soluzione definitiva alla situazione».

Francesco Brun

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