La nostalgia per il Vicenza in questi giorni di clausura forzata; un piccolo appezzamento di terreno incolto adiacente alla casa; uno spirito creativo e goliardico. Nasce così l'opera estemporanea di Mariano Doria: l'inconfondibile Erre del Lane realizzata a grandi dimensioni con un trattorino tagliaerba nel campo di sua proprietà a Caldogno in via Chiodo, nella zona che porta verso Castelnovo. «In verità non sono stato io, ma extraterrestri sicuramente dotati di un'intelligenza superiore, visto il loro tifo calcistico - scherza l'autore, che nella vita di tutti i giorni è insegnante di percussioni al liceo Pigafetta -. Battute a parte, l'ho fatto da solo, ma tutto sommato mi pare venuto bene. La conferma però l'ho avuta solo quando ho appeso il telefonino al palo dell'illuminazione per poter scattare la foto».
Il motivo di questa piccola "pazzia artistica" è presto spiegato: «Per me e mio cognato Mauro Trapani il Lane è una fede autentica: vi basti pensare che quando insegnavo alle medie obbligavo i miei studenti a salutarmi dicendo "Buongiorno professore, forza Vicenza" - racconta -. In questi giorni avevo un po' di tempo libero e mi è venuta voglia di provare a tagliare l'erba in maniera "biancorossa" per poi mandare la foto a mio cognato. In fondo può essere il lato utile di questo periodo strano e difficile: riscoprire le cose e le persone che amiamo e ci mancano e trovare nuovi modi di condivisione a distanza. Un po' come accade per le videolezioni di scuola con i miei ragazzi, all'inizio strane ma ora sempre più appaganti».