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L’ecocentro accende il dibattito «Danno grave averlo bloccato»

L’area dove è prevista la realizzazione del nuovo ecocentroIl sindaco Luca Franzè
L’area dove è prevista la realizzazione del nuovo ecocentroIl sindaco Luca Franzè
L’area dove è prevista la realizzazione del nuovo ecocentroIl sindaco Luca Franzè
L’area dove è prevista la realizzazione del nuovo ecocentroIl sindaco Luca Franzè

Su una cosa maggioranza e opposizione a Bressanvido sono d’accordo: lo stop del Tar al nuovo ecocentro è un grave danno per i cittadini ed è urgente la necessità di un impianto che permetta al paese di mantenere la buona posizione tra i Comuni “ricicloni” del Veneto (attualmente Bressanvido è 56esimo su 114 Comuni con meno di 5mila abitanti). Il 17 dicembre, infatti, il Tribunale amministrativo di Venezia ha bloccato la realizzazione dell’ecocentro in quanto sarebbe sorto ad una distanza inferiore a duecento metri da alcuni pozzi d’acqua privati. La Regione aveva assicurato che sulla distanza era possibile derogare, indicazione coerente a quelle analoghe date ad altri Comuni negli ultimi anni ma che il Tar ha definitivamente negato. La lettura politica della sentenza, pertanto, diverge. La prima ad attaccare è la capogruppo di minoranza Verusca Grendene: «Sono stupita che il sindaco vada in cerca di colpevoli illustri» afferma la consigliera, riferendosi ad un post su Facebook in cui il sindaco Luca Franzé affermava che gli errori del Comune sono dovuti alle indicazioni date dalla Regione che ha male interpretato alcune norme, come peraltro scritto nella sentenza del Tar. Sentenza che, afferma Grendene, deve «servire da monito per lavorare meglio sulle prossime scelte dell’amministrazione. È chiaro che l’attuale maggioranza non riesce a mantenere i rapporti con i propri cittadini e gli enti superiori. Sono state le motivazioni economiche a spingere l’amministrazione a decidere di realizzare l’ecocentro in via dell’Artigianato, anziché nei pressi dello stabilimento di Latterie Vicentine. Il Tar ha invece detto che bisognava tenere conto aspetti di più alto rilievo, ovvero la tutela dell’acqua». Rispetto al nuovo ecocentro, Grendene afferma che «per noi l’area vicino a Latterie Vicentine sembrava la più adeguata. Ora si tratta di capire perché in dieci anni sono state scartate altre ipotesi e studiare il territorio». «Il percorso che ha portato alla realizzazione dell’ecocentro nasce diversi anni fa e i relativi passaggi amministrativi sono stati fatti da un gruppo di cui Verusca Grendene faceva parte - è la replica del sindaco Luca Franzè -. Il pronunciamento del Tar è arrivato dopo l’udienza del 7 novembre in seguito a una sospensiva ordinata a febbraio 2019, quando era ancora in carica il gruppo di maggioranza di cui la Grendene era consigliera. I rapporti con la Regione sono sempre stati ottimi, e lo dimostra il fatto che abbiamo seguito le sue indicazioni. Gli errori a cui siamo stati indotti non sono assolutamente imputabili a secondi fini». Per quanto riguarda l’ubicazione dell’ecocentro, il sindaco ribadisce: «La zona artigianale è la più indicata, per ragioni condivise anche da Grendene». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Frison

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