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Costabissara

Il figlio era morto nello scavo. Al padre un anno di reclusione

Lo scavo in cui avvenne il dramma: la vittima stava dando una mano al padre nei lavori
Lo scavo in cui avvenne il dramma: la vittima stava dando una mano al padre nei lavori
Lo scavo in cui avvenne il dramma: la vittima stava dando una mano al padre nei lavori
Lo scavo in cui avvenne il dramma: la vittima stava dando una mano al padre nei lavori

Denis Sella era entrato nello scavo per eseguire delle misurazioni, quando venne travolto dalla terra bagnata dalla pioggia che gli franò addosso travolgendolo e uccidendolo. Il padre, disperato, lo trasportò a casa, a Gambugliano, per consentire un più rapido intervento del Suem, ma non ci fu nulla da fare. L’altra mattina, quasi un anno dopo la terribile tragedia, Paolo Sella, 63 anni, di Gambugliano, il papà della vittima, ha patteggiato davanti al giudice Toniolo e al pubblico ministero La Placa un anno di reclusione. Assistito dall’avv. Tonino De Silvestri, ha goduto della sospensione della pena; ma il dolore difficilmente si rimarginerà.
Sella senior doveva rispondere di omicidio colposo in seguito a quel dramma assurdo. Il 21 novembre dello scorso anno, da proprietario di un’abitazione e di un terreno adibito a cantiere in via Madonna delle Grazie a Costabissara, vi si era recato per compiere dei lavori, di cui era committente e che aveva affidato alla società dell’altro figlio Jonathan, di cui era legale rappresentante. In questa veste di imprenditore individuale era di fatto il datore di lavoro di Denis, 32 anni, che lavorava come macellaio in un supermercato, e che quel giorno era lì «in via occasionale e a titolo di cortesia». 

I congiunti erano impegnati in uno scavo (lungo 70 metri, profondo due e mezzo e largo uno) per la posa di una tubatura per le acque reflue dell’abitazione. Mentre Denis era all’interno, una parete dello scavo franò, travolgendolo e seppellendolo. Il padre con un altro amico che era appena sopraggiunto lo liberarono e lo portarono a Gambugliano, in via Mondeo, in attesa dei soccorsi. Con l’elicottero del Suem giunsero anche i carabinieri che ricostruirono il dramma, compiendo poi un sopralluogo a Costabissara.
La procura contestava all’imputato di non aver attrezzato il cantiere in maniera sicura: le pareti dello scavo con erano inclinate in modo da evitare frane, e - visto il terreno argilloso e la pioggia caduta - avrebbe dovuto armarle, o quanto meno puntellarle. La difesa ha voluto subito patteggiare, per evitare all’imputato almeno il dolore del dibattimento. 

 

Diego Neri

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