<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

I sindaci al Colle «Aiutate i paesi» E il governo apre

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accoglie al Colle Valentina Maculan, sindaco di Carrè
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accoglie al Colle Valentina Maculan, sindaco di Carrè
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accoglie al Colle Valentina Maculan, sindaco di Carrè
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accoglie al Colle Valentina Maculan, sindaco di Carrè

Se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Spalaneve sotto la tormenta. Psicologi nelle crisi familiari. Contabili di bilanci disossati. Alchimisti nel far quadrare il cerchio. Di giorno e di notte. Comunque, sempre sotto il tiro della critica. Sono i sindaci dei piccoli Comuni sotto i 5 mila abitanti, un’invisibile ma vitale esercito di quasi 5.500 unità in Italia, 287 in Veneto, 58 nel Vicentino: più di uno su due. Piccoli e spesso periferici, potenti no, ma nemmeno rassegnati. È con il loro bagaglio di esperienza e volontà e con il loro fardello di problemi di amministratori di piccoli enti con poche risorse che i sindaci hanno marciato pacificamente su Roma, Colle del Quirinale, per portare un appello alla politica al più alto livello. «Non abbandonateci, aiutateci ad essere il collante tra i cittadini e la cosa pubblica, un baluardo a difesa dei servizi». La voce è di Valentina Maculan, 34 anni, insegnante, sindaco di Carrè e in questo caso “ambasciatrice” dei primi cittadini del Nordest in questa missione romana. Un evento promosso da Poste Italiane e diventato l’occasione per sostenere le ragioni delle periferie al cospetto della politica nazionale. Un appello che il governo, per voce di Achille Variati, ex sindaco di Vicenza e oggi sottosegretario all’Interno con delega agli enti locali, si dice pronto a raccogliere. «Temevo di essere paralizzata dall’emozione, invece la pacatezza del presidente Mattarella mi ha contagiata - racconta Maculan, reduce dall’incontro al Quirinale -. Eravamo lì con Poste Italiane, ciononostante ha avuto la premura di ascoltare tutti noi. Cosa ho detto? Che sono orgogliosa del mio paese e di tutto l’Alto Vicentino, terra di Comuni virtuosi, capaci di fare rete. Perciò credo che meritiamo che la politica presti ascolto e dia risposta alle nostre richieste, che ci aiuti ad avvicinare le istituzioni ai cittadini e viceversa». I nodi, in fondo, sono due: le risorse e la burocrazia, che poi s’intrecciano. «Oggi fatichiamo a difendere i servizi - riprende Maculan -, persino le scuole sono a rischio se calano oltremodo le iscrizioni». Eppure i piccoli Comuni già tirano la cinghia, già svolgono «servizi in forma associata, dall’anagrafe all’ufficio tecnico». Ora, bocciato per referendum il progetto di fusione con Chiuppano, «a Carrè approfondiremo i servizi associati, perché vogliamo fare la nostra parte fino in fondo». L’altra parte spetta allo Stato. E oggi, dall’altra parte c’è uno che sa bene cosa significa fare il sindaco: Variati lo è stato di Vicenza per 15 anni e per 4 presidente della Provincia. «Conosco anche i Comuni piccoli e i loro problemi», afferma il sottosegretario, tendendo la mano alle richieste. «La manovra finanziaria darà le prime risposte: innanzitutto non faremo tagli agli enti locali; poi stanzieremo, in una programmazione ampia che va da qui al 2032, 3-400 milioni all’anno direttamente ai Comuni che hanno progetti, affinché possano finanziare opere, dalle strade alle scuole; daremo anche risorse per le progettazioni, perché il meccanismo non si inceppi a monte». L’altro filone sarà «quello delle semplificazioni: sgraveremo i Comuni da una serie di adempimenti, così si libereranno risorse per erogare servizi, anziché spenderle per far funzionare la macchina. Daremo anche la possibilità di assumere nuovo personale, stabilendo dei parametri uguali per tutti, da nord a sud, con criteri premiali: se sei sotto organico e hai conti in equilibrio, togliamo i vincoli che impediscono di avere un dipendente in più, che a un piccolo Comune cambia la vita. Vogliamo anche sostituire l’attuale obbligo sulla gestione dei servizi in forma associata per i Comuni sotto i 3 mila abitanti con incentivi a farlo, ma vogliamo affidare la regia all’assemblea dei sindaci delle Province, che individui gli ambiti territoriali ottimali». L’obiettivo di medio termine di Variati è «riformare il Testo unico degli enti locali, che risale al 2000». È una lista è lunga. C’è chi teme più lunga della vita del governo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Scorzato

Suggerimenti