<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Altavilla

Divorato dai cinghiali un intero campo di mais

Il campo di mais devastato con precisione millimetrica da un branco di cinghiali (Foto A. Fadda)
Il campo di mais devastato con precisione millimetrica da un branco di cinghiali (Foto A. Fadda)
Il campo di mais devastato con precisione millimetrica da un branco di cinghiali (Foto A. Fadda)
Il campo di mais devastato con precisione millimetrica da un branco di cinghiali (Foto A. Fadda)

Entrano in un campo e devastano 18 mila metri quadri di mais. I cinghiali sono tornati ad Altavilla, o meglio, non se ne sono mai andati ma stavolta hanno fatto piazza pulita di granturco in un grosso appezzamento di terreno, procurando danni per migliaia di euro. È accaduto poco tempo fa, in un terreno che si trova lungo via 4 Novembre. Sono scesi dai boschi, alla ricerca di cibo, in orario notturno, silenziosi e letali, e hanno sistematicamente “raccolto” le piante di granoturco. Tutto in una notte.  «Hanno distrutto le coltivazioni - spiega l’assessore all’ambiente, Roberto Scapin - e addirittura, per evitare che la loro incursione fosse notata dalla strada, hanno saltato i primi filari mangiando tutto il mais piantato che si trovava al centro dei terreni».

I cinghiali sono una specie molto intelligente e tendono a scappare in presenza dell’uomo, ma se si sentono in pericolo, soprattutto una madre con i cuccioli, non esitano ad attaccare. «Purtroppo, nonostante i numerosi interventi della polizia provinciale nella cattura ed abbattimento controllato il loro numero continua ad essere alto – prosegue l’assessore -. Per fortuna le guardie provinciali intervengono altrimenti i cittadini se li ritroverebbero dentro casa». Ed effettivamente è capitato, giorni fa, che una signora si sia ritrovata un cinghiale che grufolava nella sua legnaia ma le segnalazioni della loro presenza sono state diverse. «Ce ne sono molti nei boschi - aggiunge Scapin - tanto che le persone ormai non si azzardano più di tanto a fare le passeggiate perché c’è il rischio di incontrarli. Essendo selvatici, poi, hanno molti parassiti e le zecche sono ovunque. Ciò costituisce quindi un ulteriore rischio per la salute umana».

L'ambiente naturale dei cinghiali sono appunto i boschi, dove gli animali si nutrono di ghiande, ma quando hanno bisogno di trovare altro cibo scendono in pianura. Ancora di più in questo periodo, con la mancanza di piogge che non permette alla vegetazione di crescere, scendono sempre più a valle per cibarsi. Non solo pericoli per le persone ma anche danni alle colture: «Gli agricoltori addirittura pensano di non piantare più e qualcuno mi ha anche detto che intende vendere i campi. La perdita è stata ingente e il timore delle incursioni degli ungulati è costante». 

Intanto, il Comune fa un passo in avanti per cercare di essere di ausilio alla polizia provinciale nel contenimento del numero di questa specie di mammifero. Ad ottobre, infatti, partiranno ad Altavilla dei corsi, riservati ai cacciatori ed organizzati con Regione e Provincia, per ottenere l’abilitazione al controllo dei cinghiali. «Vorrei anche predisporre, se fosse possibile – conclude l’assessore – degli incontri con gli agricoltori in modo tale che anche loro possano imparare a catturare i cinghiali tramite i cosiddetti “chiusini”, cioè le gabbie apposite».

La presenza di cinghiali ad Altavilla non è certo una novità. Due anni fa un branco, composto da una quindicina di esemplari, aveva preso di mira la zona del cimitero, arrivando a far danni in un'azienda di circa 13 ettari coltivati a mais. La stessa azienda era stata colpita anche in fase di semina e rivisitata proprio quando si avvicinava il momento del raccolto, che era stato anticipato per salvare il salvabile. In passato era stato preso di mira anche il golf club, senza contare le incursioni nei giardini e gli incontri per strada. 

 

Antonella Fadda

Suggerimenti