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«Difendere l’agroalimentare»

L’incontro tra gli amministratori e la Coldiretti in municipio.   A.MAZ.
L’incontro tra gli amministratori e la Coldiretti in municipio. A.MAZ.
L’incontro tra gli amministratori e la Coldiretti in municipio.   A.MAZ.
L’incontro tra gli amministratori e la Coldiretti in municipio. A.MAZ.

Il Consiglio comunale ha sottoscritto la petizione della Coldiretti contro il cibo anonimo da presentare all’Ue, sostenuta da Italia, Francia, Austria, Grecia e Spagna, per contrastare la proposta di Germania e Olanda che in nome del libero commercio vorrebbe eliminare i tracciati sull’origine dei prodotti. Dal sindaco Matteo Zennaro al capogruppo di minoranza Mauro Marcello Verlato a tutti gli assessori, i consiglieri ai quali si sono aggiunti anche i cittadini presenti in sala, unanime è stata l’adesione all’iniziativa in difesa del prodotto italiano, prodotto che vuol dire identità, ambiente, territorio, economia, salute. L’iniziativa è stata illustrata da Elisa Scalchi coordinatrice di Campagna Amica e Matteo Trivelin responsabile di Coldiretti Longare. «Chiediamo all’Europa - hanno detto - di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti per proteggere la nostra salute e la nostra economia». Secondo le stime di Coldiretti, il valore del falso made in Italy nell’agroalimentare nel mondo ha superato i 100 miliardi di euro. L’indicazione di origine consentirebbe di prevenire falsificazioni e pratiche commerciali sleali che danneggiano l’economia italiana. «Per garantire il diritto dei consumatori italiani ed europei di ricevere informazioni accurate sul cibo che scelgono, conoscere il luogo di raccolta e trasformazione degli elementi e l’origine degli ingredienti - ha concluso Scalchi - chiediamo la più ampia adesione alla petizione». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

A.MAZ.

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