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De Antoni corre con la civica marchiata Lega

C’è anche una donna nella corsa alla poltrona di sindaco
C’è anche una donna nella corsa alla poltrona di sindaco
C’è anche una donna nella corsa alla poltrona di sindaco
C’è anche una donna nella corsa alla poltrona di sindaco

C’è la prima candidatura femminile per la corsa alla poltrona di sindaco di Camisano. Ha infatti ufficializzato la sua “discesa in campo” con la lista “Rivivere Camisano”, Chiara De Antoni, 48 anni, architetto, già consigliere comunale di minoranza tra il 2009 e il 2014. De Antoni parteciperà alle prossime elezioni con il simbolo della Lega. «Durante questi anni la passione per la politica mi è rimasta e anche i rapporti umani che si erano costruiti in Consiglio sono rimasti», afferma la candidata. «Anche da lontano ho sempre seguito le vicende del paese. C’è dunque stata l’occasione di affrontare più seriamente l’argomento delle candidature e io ho dato la mia disponibilità di poter fare il sindaco, purché avessi la possibilità di avere una lista comunque civica. Una lista civica, che si presenta però con il simbolo della Lega. Perché questa scelta? Era così anche nel 2009, quando c’era la Lega Nord e la lista civica. Non vogliamo che venga perso tutto quello che è stato fatto in quel periodo. Anche se eravamo all’opposizione sono infatti convinta che abbiamo fatto bene, commettendo qualche sbaglio, ma quello è normale quando si amministra. Voglio però attorniarmi di persone che non sono solo della Lega. Io, ad esempio, non ho la tessera della Lega. Mi sento quindi anche smarcata da possibili imposizioni che, per fortuna, non ci sono state e non ci sono. Per il mio gruppo ho scelto persone serie, competenti, volonterose e disponibili, che coprono tutte le fasce di età e le categorie produttive. Cosa prevede il vostro programma? Vogliamo recuperare il senso di appartenenza alla comunità, che adesso non c’è. Dobbiamo avere maggiore attenzione per le fasce più deboli, ovvero giovani e soprattutto anziani. Poi c’è un degrado urbanistico ed estetico, che nel tempo si è perpetrato e che bisogna in qualche maniera riordinare attraverso la riqualificazione dei centri, non solo del capoluogo ma anche delle frazioni. Oggi, di cosa ha più bisogno Camisano? Deve tornare a dialogare con gli altri paesi e con le altre province. Abbiamo la fortuna di essere baricentrici rispetto a due province importanti come Padova e Vicenza. Dobbiamo sfruttare la posizione geografica che abbiamo, fare da cerniera tra queste due realtà. Dobbiamo dialogare con gli altri Comuni, non essere isolati e dimenticare i campanilismi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Marini

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