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Casapound: «Stop rom» Ma sono tutti sinti italiani

Lo striscione di Casapound
Lo striscione di Casapound
Lo striscione di Casapound
Lo striscione di Casapound

«No al campo Rom. Prima gli italiani». È il testo dello striscione affisso dagli attivisti di CasaPound nei giorni scorsi sotto al cavalcavia della regionale Postumia, a Bolzano Vicentino. Una iniziativa per esprimere «totale dissenso - spiega il movimento in una nota - verso le politiche sociali dell’amministrazione comunale». Il riferimento è all’acquisizione gratuita da parte del Comune di un relitto stradale in via Carpaneda Bassa, di proprietà della Provincia, sul quale si è stabilita una famiglia. Non si tratta di rom, ma di una famiglia di sinti italiani, da anni residente in comune. Una scelta che, secondo Casa Pound, «servirà a realizzare un campo, dotato di tutti i servizi, per le famiglie nomadi della zona». «L’acquisizione del terreno è necessaria per ripristinare il decoro dell’area, che attualmente si trova in uno stato di degrado - ha spiegato il sindaco Daniele Galvan -. Successivamente valuteremo con i gruppi di minoranza, la parrocchia e Caritas se intraprendere altre iniziative. Quella famiglia risiede in Comune da almeno 50 anni, non possiamo fare finta di niente». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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