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Cade con la bici nel canale Trovato morto dopo 24 ore

Carabinieri e vigili del fuoco sul posto dove è stato trovato l’uomoLa roggia di via degli Alpini dove c’era il corpo. FOTO DI MARCO MARINI
Carabinieri e vigili del fuoco sul posto dove è stato trovato l’uomoLa roggia di via degli Alpini dove c’era il corpo. FOTO DI MARCO MARINI
Carabinieri e vigili del fuoco sul posto dove è stato trovato l’uomoLa roggia di via degli Alpini dove c’era il corpo. FOTO DI MARCO MARINI
Carabinieri e vigili del fuoco sul posto dove è stato trovato l’uomoLa roggia di via degli Alpini dove c’era il corpo. FOTO DI MARCO MARINI

Sembrava un sacco gettato nel fossato, invece si trattava del cadavere di un uomo riverso nell’acqua a faccia in giù. È questa la macabra scoperta che un ragazzo ha fatto ieri nel tardo pomeriggio, in via degli Alpini, a due passi dalla zona industriale di Camisano. Erano le 18.30 e il giovane, assieme al padre, stava parcheggiando il suo furgone dopo la giornata di lavoro, in un capannone situato alla fine di una strada chiusa e privata. I due hanno notato qualcosa che galleggiava nella vicina roggia Poinetta, piccolo corso d’acqua che costeggia la vicina pista ciclabile che attraversa la zona industriale di Camisano. «Inizialmente sembrava un sacco nero, anche perché per il passato è capitato più volte che qualcuno gettasse sacchi dell’immondizia nella roggia - racconta il ragazzo -. Quando ci siamo avvicinati abbiamo notato che non si trattava di un sacco, ma non abbiamo capito subito che si trattava del corpo di uomo. Non potevamo immaginare che fosse un cadavere». I due camisanesi, dopo aver chiamato alcuni residenti della zona, hanno allertato i carabinieri, sicuri ormai che si trattasse del corpo di un uomo. Sul posto sono arrivati in pochi minuti gli uomini dell’Arma della stazione di Torri di Quartesolo, un mezzo del Suem e una camionetta dei vigili del fuoco. Quest’ultimi, hanno provveduto a trasportare sull’argine del corso d’acqua il corpo dello sventurato, la cui identità resta per ora un mistero. L’uomo, apparentemente sulla quarantina, non aveva infatti con sé documenti, anche se non si esclude che possano essere stati portati via dalla corrente della roggia che, al momento del ritrovamento del cadavere, era alta circa un metro. Nelle sue tasche sono comunque stati ritrovati due cellulari. Il corpo era gonfio e ricoperto di alghe, a dimostrazione del fatto che si trovava in acqua già da diverse ore, quasi sicuramente da almeno un giorno. Vicino al cadavere è stata inoltre ritrovata una bicicletta da donna, munita di cestello. Sembra che il corpo, dopo un primo controllo, non presentasse segni di ferite. Ancora incerte le cause della morte, anche se la più probabile resta quella del malore. Come detto, lungo la roggia, corre infatti un tratto di pista ciclabile. Non si esclude dunque che l’uomo stesse attraversando la ciclopedonale in sella alla bici ritrovata in acqua vicina al suo corpo, per poi finire dentro il fossato. Solo un’autopsia potrà però rivelare se la morte è sopraggiunta per malore o per annegamento. «Su quell’argine hanno tagliato l’erba solo ieri - spiega una residente della zona -. Sembra strano che nessuno si sia accorto di nulla». Non è però da escludere che il malcapitato, sia caduto in acqua in un altro punto della roggia e che sia poi stato trascinato dalla corrente. Sono ora in corso le indagini dei carabinieri, per risalire all’identità dell’uomo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Marini

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