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Bacino, arrivano gli espropri

Il torrente Orolo tracimato durante l’alluvione del 2010 che mise in ginocchio la provincia.   ARCHIVIOIl ponte sull’Orolo a Motta
Il torrente Orolo tracimato durante l’alluvione del 2010 che mise in ginocchio la provincia. ARCHIVIOIl ponte sull’Orolo a Motta
Il torrente Orolo tracimato durante l’alluvione del 2010 che mise in ginocchio la provincia.   ARCHIVIOIl ponte sull’Orolo a Motta
Il torrente Orolo tracimato durante l’alluvione del 2010 che mise in ginocchio la provincia. ARCHIVIOIl ponte sull’Orolo a Motta

È il momento degli espropri per la realizzazione del bacino di laminazione sul torrente Orolo. Tra Regione Veneto e Provincia di Vicenza, infatti, è stata firmata la convenzione per la definizione delle procedure di esproprio e di asservimento da porre in essere per la realizzazione del bacino per salvaguardare il territorio nei comuni di Costabissara e Isola Vicentina. Si tratta, di fatto, di un passaggio di competenze tecnico tra Regione e Provincia: in base a una legge regionale del 2003, infatti, la Regione ha delegato alla Provincia le funzioni relative all'attività di autorità espropriante in relazione alle opere la cui pubblica utilità sia stata dichiarata dalla Regione stessa, provvedendo allo stanziamento di un fondo. In questo caso, Venezia ha stanziato 11 milioni di euro per la realizzazione dell'opera della quale esiste già il progetto definitivo e che richiede l'acquisizione di aree e immobili mediante esproprio. Dal punto di vista della progettazione, delle autorizzazioni, del finanziamento e dei diversi passaggi autorizzativi e amministrativi, il programma del bacino di laminazione sta procedendo speditamente, tanto che le ultime ipotesi indicavano l’autunno come periodo per l’avvio delle opere. Si tratta della terza vasca di laminazione che assieme agli alti due bacini di Caldogno e di viale Diaz a Vicenza, metterà in sicurezza la parte nord del capoluogo e il centro città stesso. A gennaio si sono concluse le procedure per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori. I tempi indicati prevedono l’avvio del cantiere alla fine di quest’anno e la conclusione dell’opera entro il 2021. Per quanto riguarda gli altri due bacini, quello di Caldogno è oramai terminato e in fase di collaudo, mentre per quello dell’area a nord di viale Diaz prenderà il via a breve la bonifica bellica al termine della quale sarà possibile partire con le opere di realizzazione vere e proprie, per un ammontare di 21 milioni di euro. Tornando al progetto tra Costabissara e Isola, si tratta di un bacino della superficie di 22 ettari, con un volume invasabile massimo di un milione di metri cubi. Le opere di progetto saranno costituite da una cassa di espansione cinta da argini, con derivazione in sinistra idrografica del torrente Orolo. Il volume di materiale necessario per la costruzione delle arginature, dovrebbe essere pari a 360 mila metri cubi e il materiale sarà recuperato dallo scavo del piano cassa. Ora si è giunti agli espropri, per i quali serviranno 2,2 degli undici milioni di euro stanziati tra progettazione, realizzazione vera e propria e costi connessi, tra cui rientrano, appunto, i fondi per gli espropri. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Rolli

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