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Addio a Gigi: «Ha seminato umanità»

I compagni di squadra e la bara con la maglietta di “Gigi” sotto al pallone. FOTO FRISONGianluigi Petti. COLORFOTO
I compagni di squadra e la bara con la maglietta di “Gigi” sotto al pallone. FOTO FRISONGianluigi Petti. COLORFOTO
I compagni di squadra e la bara con la maglietta di “Gigi” sotto al pallone. FOTO FRISONGianluigi Petti. COLORFOTO
I compagni di squadra e la bara con la maglietta di “Gigi” sotto al pallone. FOTO FRISONGianluigi Petti. COLORFOTO

«Gigi ha vissuto da guerriero, guardando in faccia alla malattia e cercando di far vincere la vita». Così don Giacomo Viali, parroco di Monticello Conte Otto, durante l’omelia pronunciata ieri pomeriggio in occasione del funerale di Gianluigi Petti, il 18enne spentosi martedì sera al San Bortolo a causa di una malattia contro la quale combatteva da anni. A questo “guerriero” e alla sua famiglia (i genitori Silvia e Raffaele e i fratelli Marco Davide e Irene), si sono stretti attorno i concittadini e l’amministrazione di Monticello Conte Otto, i compagni di squadra e dirigenti della Junior Monticello, dove Gigi giocava da centrocampista, gli insegnanti e i compagni di classe del “Da Schio” di Vicenza, il personale del San Bortolo e l’associazione “Team For Children” e tutti gli amici e i coetanei che hanno accompagnato Gigi in questi 18 anni di vita. La chiesa, strapiena, non ha potuto contenere tutti i presenti e per questo sono state allestite panchine sul sagrato e sedie in sacrestia, dove era attivo anche un collegamento video. Presente anche una nutrita rappresentanza di uomini dell’Arma della Compagnia di Vercelli, per essere vicini al padre di Gigi, carabiniere. «Le letture scelte per questa celebrazione ci hanno parlato della profezia, cioè di saper leggere e vivere il tempo e la storia che abbiamo di fronte – ha detto ancora don Viali durante l’omelia -. Non ho paura di dire che Gigi è stato un profeta nel modo in ha affrontato questi anni di sofferenza». Gigi, che avrebbe compiuto 19 anni il 20 agosto, ha contratto la leucemia a 15 anni. La sua storia ha commosso molti, anche fuori Vicenza, per le numerose iniziative per promuovere la ricerca di un donatore di midollo compatibile con quello del giovane. Il trapianto è arrivato lo scorso novembre e pareva che Gigi ce l’avesse fatta. Non è stato così e nei giorni scorsi un infezione polmonare ha aggravato un quadro clinico già compromesso. «Se davvero volete ricordare Gigi – ha detto ancora il parroco rivolgendosi poi ai tanti giovani presenti al funerale –imparate ad essere profeti di questo tempo. Vivete con intensità e impegno la vostra vita: siate il futuro, siate il domani, siate la profezia. Lottate contro la malattia dell’indifferenza e dell’apatia. E non abbiate Paura: sarà lo stesso Gigi a ricordarvelo, ogni volta che penserete a lui». «Gigi ha seminato umanità» sono state le parole di don Marco Bedin, insegnante di religione al “Da Schio”, che ha ricordato come «tutta la classe si era tipicizzata per verificare se poteva esserci un donatore di midollo». «È una grande tragedia per il nostro paese perdere un giovane come Gigi – è il commento del sindaco Damiano Ceron -. Era un ragazzo d’oro. La società sportiva e tutta la comunità vanno ringraziate per la vicinanza che hanno dimostrato a lui e alla famiglia». Al termine della celebrazione, la bara in legno chiaro sulla quale era stata posata la maglietta con i colori della Junior Monticello, ha sostato a lungo sul sagrato, mentre in cielo salivano dei palloncini bianchi e azzurri. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Frison

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