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È ufficiale, persi i 4 milioni per la scuola

Il rendering del nuovo polo scolastico che l’amministrazione comunale aveva progettato
Il rendering del nuovo polo scolastico che l’amministrazione comunale aveva progettato
Il rendering del nuovo polo scolastico che l’amministrazione comunale aveva progettato
Il rendering del nuovo polo scolastico che l’amministrazione comunale aveva progettato

Quello che si temeva è successo, e adesso apriti cielo. A pochi giorni dalla rielezione a sindaco di Arcugnano, Paolo Pellizzari deve far fronte ad una notizia choc: la Regione ha ufficialmente revocato l’assegnazione dei 4 milioni 347mila euro per il polo dell’infanzia 0-6 anni, uno dei punti cruciali di tutta la campagna elettorale del primo cittadino. Già a fine marzo si era intuito che la concessione del contributo sarebbe potuta saltare, ma l’Amministrazione si era detta fiduciosa dopo aver presentato controdeduzioni e ricorsi ritenuti idonei a derubricare l’atto come “semplice formalità”. Invece, da Venezia è arrivata la revoca definitiva, a cui Pellizzari risponderà con un ricorso al Tar che si prevede lungo e macchinoso. A far decidere la Regione in tal senso, dopo gli esposti presentati delle minoranze e dalla parrocchia San Luca di Torri, è stato l’aver riscontrato la “non piena disponibilità dell’area in cui dovrebbe sorgere il nuovo polo”. La vicenda è ben nota, e riguarda il fatto che una parte del lotto risulta di proprietà comunale ma è gravata da vincolo di destinazione d’uso a parcheggio, un vincolo che l’Amministrazione comunale aveva posto sul proprio terreno per permettere la costruzione della chiesa di Torri. «Siamo davvero amareggiati, per non dire altro – commenta Paolo Pellizzari – perché ci troviamo di fronte ad una interpretazione faziosa del concetto di “piena disponibilità”. Il nostro risentimento parte però da più lontano, e precisamente dal fatto che siamo stati vittime di quella che sembra una ben orchestrata manovra di Palazzo. Politicamente l’assessore Elena Donazzan ha sbagliato nel non agire a sostegno del sindaco e del Comune, facendo da madrina della festa di chiusura della campagna elettorale di Flavia Zolla. Una coincidenza che a noi fa sorgere più di qualche fastidioso dissenso, visto che proprio Flavia Zolla ha firmato la denuncia contro il finanziamento. Sarà ricordata per aver fatto l'assessore per tre anni senza aver portato a casa un euro di finanziamento ma, in compenso, è riuscita con le sue denunce a farci perdere più di 4 milioni. La revoca, poi, è firmata dall’ing. Luciano Macropodio, funzionario che si occupa anche di edifici di culto e che quindi boccia il documento a seguito dell’esposto del prete. Non ho ragione di dubitare sulla correttezza del tecnico, però tutto questo mi lascia l’amaro in bocca ». Pellizzari è un fiume in piena e respinge sul nascere ogni speculazione sul fatto che la revoca fosse già “decisa” prima delle elezioni. «Parlano i documenti e le pec – spiega il sindaco – che riportano date successive al 26 maggio. Noi eravamo convinti di essere nel giusto. E lo siamo ancora. Adesso faremo ricorso ma avremo anche un chiarimento con la parrocchia, perché la chiesa non ha l’agibilità e doveva farsi carico della costruzione del parcheggio. Vedremo cosa ci diranno e soprattutto cosa faranno». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alex Iuliano

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