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Bassano del Grappa

Virus, imprenditore
«No a confisca
mascherine in dogana»

Mascherine protettive
Mascherine protettive
Mascherine protettive
Mascherine protettive

Una critica alla confisca di 150.000 mascherine, destinate a comuni ed enti del territorio e poi "dirottate" alla Protezione civile del Veneto, viene espressa oggi in una nota da Fabio Campagnolo, Ceo del’omonima azienda di abbigliamento sportivo di Bassano del Grappa.
«I dispositivi di protezione - precisa la nota, erano dotati di marchio Ce, e regolarmente importati dalla Cina; 30.000 di questi sarebbero stati donati al comune di Bassano. Pur comprendendo le ragioni della Protezione Civile riteniamo che questa pratica della confisca sia estremamente dannosa. Nessun imprenditore serio importerà più mascherine, visto il grosso rischio di vedere la merce confiscata in dogana Italiana. Per acquistarle è infatti necessario fare un bonifico anticipato, pagare trasporto, dazio ed Iva. Noi abbiamo annullato un ordine in partenza dalla Cina di 800.000 pezzi».
Il manager bassanese ricorda poi che «alcuni imprenditori, bisognosi di questi dispositivi di protezione, per evitare il rischio della confisca si appoggiano a intermediari poco trasparenti, o sdoganano la merce in dogane compiacenti, con il rischio concreto di fare entrare e prosperare la criminalità in questo mondo. Molte aziende cinesi evitano di fare donazioni ai propri clienti italiani, per non incorrere in questo rischio. Le donazioni maggiori di mascherine finiscono così in altri paesi europei. Le mascherine che riescono a superare i blocchi, hanno poi nel mercato dei prezzi folli, visto che il costo deve - aggiunge - scontare il rischio della confisca e pagare intermediari poco trasparenti».
Per Campagnolo «l’Italia è l’unico paese in Europa ad adottare la pratica della confisca in dogana, ed è il paese in Europa dove è più difficoltoso reperire mascherine, e dove i prezzi hanno raggiunto i livelli più alti. La confisca in dogana è il responsabile principale di questa situazione. Auspichiamo veramente un cambio di rotta».

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