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Venti furti addebitati al ladro notturno dei bar

Il colpo al “Break point” di Rosà immortalato dalle telecamere
Il colpo al “Break point” di Rosà immortalato dalle telecamere
Il colpo al “Break point” di Rosà immortalato dalle telecamere
Il colpo al “Break point” di Rosà immortalato dalle telecamere

Il nome dato all’operazione dei carabinieri è stato quantomai premonitore: “Last Shot”, ovvero ultimo colpo, quello che sabato scorso è costato l’arresto a Eros Bizzotto, 35 anni, con diversi precedenti per droga e reati contro il patrimonio, finito in manette dopo il furto messo a segno nella nota birreria “Ai Buei”, a pochi passi dal Ponte degli Alpini. Era davvero soltanto l’ultimo di una lunghissima serie. Secondo le indagini condotte dai militari del maggiore Filippo Alessandro, infatti, il bassanese sarebbe responsabile di almeno una ventina di furti tutti messi a segno dall’inizio di ottobre sia in città che a Rosà e Rossano. Sono stati proprio la tenacia e il fiuto dei carabinieri della stazione rosatese, guidati maresciallo maggiore, Massimo Guelfi, a consentire di raccogliere gli elementi fondamentali per incastrare Bizzotto su un fronte molto più ampio. Gli approfondimenti investigativi erano partiti nelle scorse settimane dopo che un individuo solitario, incappucciato, aveva razziato la pizzeria Break Point di Rosà. Le telecamere del locale avevano ripreso buona parte del furto, che si era concluso con un bottino di poche decine di euro e danni per migliaia. Lo stesso era avvenuto anche negli altri obiettivi presi di mira, tra i quali rientrano anche il ristorante “Alla Veneziana” in pieno centro storico cittadino, il cannabis store di Marchesane, poi altre pizzerie, edicole, pasticcerie e pure il patronato di Rossano, dove erano spariti più di 400 euro. I carabinieri, incrociando le immagini delle telecamere, le modalità dei furti e altri riscontri, li hanno addebitati a Bizzotto. Il quale pare dormisse in macchina nei parcheggi di Vicenza e poi raggiungesse il Bassanese per mettere a segno i furti. Secondo l’accusa lo scopo sarebbe stato quello di raccogliere denaro per comperarsi dose di cocaina necessarie a soddisfare una dipendenza di cui l’uomo soffrirebbe da tempo. Il modus operandi dell’autore dei furti era sempre lo stesso: agiva nel cuore della notte, forzava le porte o le finestre dei locali con grossi cacciaviti ed altri arnesi da scasso, poi si avvicinava alla cassa e arraffava il denaro in essa contenuto. L’attività criminale, con precedenti che risalgono al 2010, secondo i carabinieri ha conosciuto una progressiva accelerata parallela al malessere di Bizzotto. L’uomo, difeso dall’avvocato Paolo Reginato, è ritenuto responsabile di una ventina di furti, anche se sono in corso accertamenti finalizzati a stabilirne le esatte responsabilità. Dai sindaci di Rosà e Rossano è arrivato un plauso all’operato dei carabinieri, che in poco tempo hanno bloccato le allarmanti razzie. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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