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Sanità

Ulss 7 Pedemontana, migliaia di cittadini senza medico di base

Sono migliaia le persone senza medico di base nel territorio dell’Ulss 7. Pazienti che attendono un sostituto a chi per lunghi anni si è preso cura della loro salute, diventando un vero e proprio riferimento nei paesi. Nell’ultimo anno, i pensionamenti si sono ripetuti e, con essi, gli appelli da più parti per trovare una soluzione. È anche stato aumentato il massimale dei pazienti per medico, ma permangono le criticità.

Medici e pazienti Stando all’ultimo conteggio, sarebbero ancora circa 12mila i cittadini senza medico di base nei due distretti dell’Ulss 7. L’azienda sanitaria riferisce che nel territorio pedemontano il numero di assistiti dei medici che hanno cessato recentemente l’attività (o che sono prossimi a cessarla) è pari a 12.305. Questo, però, a fronte di un numero di assistiti “assorbibili” dai medici in attività nel medesimo ambito territoriale pari a 9.261. Di conseguenza, il numero di utenti potenzialmente “scoperti” è pari a 3.044. Utenti per i quali andrà trovato un medico nel più breve tempo possibile. La situazione è comunque in costante divenire. «In generale, in tutti i casi in cui è previsto il pensionamento di un medico di medicina generale - riferisce l’Ulss 7 - l’azienda compie ogni sforzo possibile per identificare un possibile sostituto. Proprio questo impegno sta consentendo di mitigare la situazione di generale carenza di medici, frutto nonn di una scarsa disponibilità a investire in nuove professionalità da parte dell’azienda o del sistema sanitario regionale, come dimostrano i bandi continuamente pubblicati, ma di una problematica nazionale riconducibile ad un’errata pianificazione degli accessi alle facoltà di Medicina e alle specializzazioni. Per alcune zone può infatti essere immediata la sostituzione di un medico in pensione, o possono essere più complicate rispetto al passato eventuali sostituzioni temporanee». Questo si ripercuote quindi su quei cittadini costretti a scegliere un medico con una sede più lontana di 2-3 chilometri rispetto al medico precedente, cosa che può rivelarsi particolarmente difficoltosa soprattutto per i più anziani. 

Utenti fantasma C’è poi il caso delle migliaia delle persone che invece non hanno mai fatto richiesta per il medico di base. In totale, tra distretto 1 e distretto 2, sono 11.622 gli assistiti attualmente privi di assegnazioni. Si tratta probabilmente di situazioni dovute in gran parte a mancate richieste per i più diversi motivi personali, ad esempio per domicilio temporaneo. «Sebbene infatti questo sia un servizio di base - prosegue l’Ulss - è fisiologico che ci sia una quota di cittadini che per varie ragioni non sceglie il proprio medico». Anche per questi pazienti comunque ci sarebbero ancora dei posti disponibili. 

Politica La questione è ai primi posti nell’agenda dei sindaci del territorio, che per affrontare questo e altri problemi hanno in programma per la prossima settimana un incontro con l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e con il direttore generale Carlo Bramezza. Non manca la polemica politica, con i consiglieri di opposizione di diversi Comuni che hanno richiesto un incontro della conferenza dei sindaci sul tema. Il sindaco di Bassano, Elena Pavan, pur consapevole delle difficoltà che ancora permangono riferisce che il quadro in termini di liste d’attesa, interventi e prestazioni non sarebbe così impietoso. «Dai dati che ci hanno riferito nell’ultimo incontro - afferma - è stata data un’accelerata alle liste d’attesa, che avevano subito un rallentamento durante il covid. Anche per quanto riguarda i numeri degli interventi e visite, la situazione relativa al 2021 era migliore rispetto a quella del 2019. Ovviamente i problemi rimangono, ma sulla sanità l’attenzione da parte nostra è massima». Sulla carenza cronica dei medici di base, Pavan ha le idee chiare. «Con il numero chiuso alla facoltà di medicina questo problema è di difficile risoluzione - sottolinea -. La volontà è di reperire tutte le risorse che mancano, ma la realtà è che manca la “materia prima”». Dal punto di vista strettamente politico il sindaco assicura che, dopo l’incontro con Lanzarin e Bramezza, si troverà il modo di riferire i risultati ai consiglieri di minoranza. «La sanità è di tutti - precisa - per cui valuteremo il modo per portare a conoscenza di tutti la reale situazione. Ben vengano le richieste di chiarimento, però vanno evitati gli allarmismi». 

Enrico Saretta

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