<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Turiste cinesi sbagliano San Marino

Le due turiste cinesi, disorientate, a San Marino di Valbrenta
Le due turiste cinesi, disorientate, a San Marino di Valbrenta
Le due turiste cinesi, disorientate, a San Marino di Valbrenta
Le due turiste cinesi, disorientate, a San Marino di Valbrenta

Prima il volo da Pechino a Venezia. Poi, per due turiste cinesi, una di circa 50 anni e l’altra più giovane, il treno da Venezia al piccolo Stato di San Marino per una bella gita, con la sorpresa piacevole di un viaggio più breve del previsto e di un biglietto costato, tra andata e ritorno, meno di 15 euro. Pronte via, tre mattine fa, verso la millenaria repubblica del monte Titano, i balestrieri, i Capitani reggenti e la giovialità delle genti di Romagna. Meno di due ore più tardi, l’arrivo. A San Marino sì, ma quella di Valbrenta, già frazione di S. Nazario, ora del neonato Comune che riunisce i paesi della valle. Montagne tante, dove forse una cima Titano tra il massiccio del Grappa e le balze orientali dell’Altopiano potrebbe anche trovare posto, ma di rocche e di altri edifici medievali nemmeno l’ombra. Qualche decina di case, il Brenta e la valle in uno dei suoi punti più stretti. Le turiste cinesi sono state prese dallo sconforto e, in preda all’agitazione, hanno cominciato a fermare chiunque capitasse a tiro. Ma tra il loro inglese zoppicante e la parlata locale non certo… romagnola, la situazione stava sfuggendo di mano. È intervenuto un residente, l’artigiano Riccardo Pontarollo, prima calmando le due poverette, poi spiegando loro la situazione un passo alla volta. «Erano visibilmente preoccupate, soprattutto la più anziana - racconta -. Pensavano di aver preso il treno diretto alla Repubblica di San Marino e non si erano minimamente rese conto di essere andate in direzione opposta. Parlando in inglese ho spiegato loro che dovevano tornare a Venezia e insieme abbiamo visto gli orari. Quando le ho viste tranquille, sono ripartito». Nell’ultimo anno è già successo a una decina di comitive orientali partite da Venezia. Lo sbaglio dipende dal fatto che a San Marino (inteso come Stato) l’unica stazione ferroviaria è stata chiusa nel 1944 e che quando si digita “San Marino” alle biglietterie automatiche delle ferrovie italiane, il monitor riporta la destinazione vicentina. E i turisti si confondono. Il problema nella Repubblica di San Marino è noto e i responsabili dell’ufficio nazionale del turismo lo hanno fatto presente ai colleghi italiani, ma la soluzione non è semplice. «Siamo a conoscenza della situazione – fanno sapere dall’ufficio turistico di San Marino – anche perché ogni volta che una comitiva sbaglia destinazione, il giorno successivo i nostri telefoni cominciano a squillare. L’aspetto paradossale è che da noi il treno non arriva e oggi l’unico mezzo pubblico che ci raggiunge è il pullman di linea da Rimini». Di conseguenza, l’errore in cui sono incappate decine di turisti è destinato a ripetersi, salvo che qualche controllore o qualche residente di buona volontà capisca la situazione e si attivi per risolverla al più presto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenzo Parolin

Suggerimenti