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Altopiano

«Tromba d'aria
Nessuna vittima
per miracolo»

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Montagna devastata
Montagna devastata
Montagna devastata
Montagna devastata

ALTOPIANO. È un Altopiano a due velocità quello che si presenta ai numerosi turisti saliti per il lungo weekend. Da una parte la conca centrale pare ritornata alla normalità, dall'altra le zone periferiche sono ancora in difficoltà con energia ad intermittenza con i conseguenti disagi sia per il comparto turistico sia per le famiglie che si trovano spesso al freddo. 
Percorribili in sicurezza tutte le strade sia principali sia secondarie; interdette ancora al traffico le strade d'accesso alla zona alta per pericolo caduta alberi. 
Preoccupa invece il meteo che oltre a scaricare dai 5 ai 10 cm di neve oltre i 1500 metri impedisce i lavori di ripristino delle linee elettriche di bassa e media tensione. 

«Chiederemo lo stato di calamità attraverso la Regione Veneto - spiega il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern - dopo che sarà stato possibile fare i conti dei danni. Domenica in occasione della cerimonia del 4 novembre in programma ad Asiago ci confronteremo con il presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti e con il nuovo presidente della Provincia Francesco Rucco». «Il comune che ha subito i maggiori danni è stato quello di Enego - aggiunge - ma anche qui ad Asiago sono state abbattute decine di migliaia di piante, per buona parte secolari, piantate prima della Grande Guerra. È stato un fenomeno anomalo per gli ultimi giorni di novembre, trombe d’aria del genere, con una tale intensità e per alcune ore, non si erano mai registrate nella storia neanche in piena estate». «Visto quando successo, compreso il black-out che è stata una delle conseguenza della caduta di piante e alberi anche sulle strade - rileva il sindaco di Asiago - è stata una fortuna, direi quasi un miracolo, che non ci siano state vittime, visto che tutto è avvenuto in un orario di punta con la gente che rientrava a casa e quindi percorreva le strade».

G.R.

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