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Schiavon

Sversano liquami nell'oasi faunistica, denunciati titolare e dipendente

I trasgressori incastrati da un video
Un frame del video del camion autospurghi mentre riversa liquame nell'oasi
Un frame del video del camion autospurghi mentre riversa liquame nell'oasi
Un frame del video del camion autospurghi mentre riversa liquame nell'oasi
Un frame del video del camion autospurghi mentre riversa liquame nell'oasi

Sono stati beccati da alcuni testimoni, che hanno ripreso lo smaltimento, mentre riversavano ingenti quantità di liquami provenienti da operazioni di espurgo, in un'area faunistica protetta lungo la roggia Grimana al confine tra Schiavon e Sandrigo. Denunciati per il reato ambientale, dopo una settimana di indagini, il titolare ed un dipendente di una ditta di espurghi del Bassanese.

Lunedì scorso, 9 novembre, verso le 8.30 in località Campogallo di Schiavon alcuni testimoni si sono imbattuti in una scena singolare: due camion adibiti ad autospurghi, da 260 quintali ciascuno, che sversavano, nella nella zona protetta per la cacciagione di selvaggina acquatica, rifiuti liquidi provenienti da pozzi neri.  

 

Il liquame nella roggia
Il liquame nella roggia

 

Avvisata dell'illecito, il distaccamento di Sandrigo della polizia locale Nordest Vicentino ha prontamente messo in atto una serie di provvedimenti: da un lato allertando il servizio d'emergenza di Arpav e dall'altro attivando una serie di accertamenti di polizia ambientale e giudiziaria. Così, grazie ad alcune testimonianze e ad alcuni video è stata identificata una ditta del Bassanese quale responsabile dei fatti.

Con la collaborazione del distaccamento Nevi di Rossano Veneto, è stata quindi raggiunta la sede della ditta dove sono stati identificati i trasgressori. Si tratta del titolare e di un dipendente dell'azienda che sono stati denunciati. 

 

La roggia inquinata
La roggia inquinata

 

Trattandosi di un territorio di particolare tutela anche dal punto di vista idrogeologico per la presenza della falda affiorante, il fatto ha destato notevole indignazione tra i residenti e tra le associazioni che si adoperano per la difesa dell'ambientale e la tutela dell'attività faunistico venatoria.

 

 

 

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