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Sottotetto a fuoco, mansarda inagibile

L’intervento dei vigili del fuoco sul tetto del condominio di via Parnoli a Roana. FOTO VIGILI DEL FUOCOIn alto a destra la mansarda interessata dall’incendio
L’intervento dei vigili del fuoco sul tetto del condominio di via Parnoli a Roana. FOTO VIGILI DEL FUOCOIn alto a destra la mansarda interessata dall’incendio
L’intervento dei vigili del fuoco sul tetto del condominio di via Parnoli a Roana. FOTO VIGILI DEL FUOCOIn alto a destra la mansarda interessata dall’incendio
L’intervento dei vigili del fuoco sul tetto del condominio di via Parnoli a Roana. FOTO VIGILI DEL FUOCOIn alto a destra la mansarda interessata dall’incendio

Quattro ore a combattere le fiamme e per evitare che si propagassero al resto del condominio. Sabato notte i vigili del fuoco di Asiago sono stati chiamati poco prima dell’una da un’automobilista di passaggio che, notate delle faville cadere sulla strada che stava percorrendo, s’era accorto che il fuoco divampava in una palazzina condominiale di via Parnoli a Roana. Giunti sul posto, i pompieri asiaghesi hanno trovato il tetto della palazzina avvolto dal fumo con fiamme che si sprigionavano dal sottotetto della mansarda posta al secondo piano. Visto il pericolo che le fiamme potessero estendersi anche al resto dello stabile i vigili del fuoco di Asiago hanno chiesto supporto ai colleghi di Schio e Vicenza giunti con sei automezzi e 14 operatori impegnati nel circoscrivere le fiamme. Nell’incendio nessuno è rimasto ferito. C’era solo famiglia di turisti, arrivati nel pomeriggio di sabato, ma che si era già avviata verso casa. Dopo aver domato le fiamme i vigili del fuoco sono stati costretti a scoperchiare il tetto dell’edificio per assicurarsi che non ci fossero ulteriori focolai nel sottotetto, tutto di legno. La mancanza del tetto e l’acqua utilizzata per domare le fiamme hanno reso la mansarda inagibile mentre gli altri appartamenti, pur avendo riportato alcuni danni da fumo e acqua, non presentano problemi strutturali tali da impedirne l’accesso. Alle 5 l’incendio è stato dichiarato del tutto spento e l’intervento concluso. Sulle cause dell’incendio stanno indagando i vigili del fuoco che già stamattina dovrebbero compiere un sopralluogo per cercare di determinare le cause. La prima ipotesi è che il rogo sia partito dalla canna fumaria considerato che la famiglia in vacanza a Roana aveva confermato che appena arrivati avevano acceso il caminetto per provare a scaldare i locali a causa del non funzionamento della caldaia, ma avevano poi deciso di andare via a causa dell’insufficiente riscaldamento dell’ambiente. La palazzina, costituita da cinque appartamentini a uso turistico e di proprietà di una società milanese, era stata ristrutturata da poco: le canne fumarie erano state realizzate in acciaio. Pare che il calore prodotto dalla canna abbia prima intaccato il materiale isolante e poi la struttura in legno della copertura. C’è da verificare quindi se la canna fumaria sia stata realizzata come prescritto con l’utilizzo di materiali resistenti al calore e che il materiale di coibentazione e di legno del tetto siano stati distanziati dalla canna stessa. Quello di Roana è il primo incendio da canna fumaria sull’Altopiano della stagione. Nei Sette Comuni l’inverno scorso gli incendi di canne fumarie sono stati 43 su 64 interventi per incendio. E i vigili del fuoco sottolineano l’importanza della pulizia e del controllo delle canne fumarie da parte di tecnici specializzati. «I camini a legna devono essere puliti almeno una volta all'anno – rilevano. - La combustione della fuliggine depositata nella canna fumaria non pulita regolarmente è la principale causa di incendo: è un ottimo combustibile che produce rapidamente molto calore». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gerardo Rigoni

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