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Nove

«Sono stata pugnalata alle spalle. Ora a rischio tutti i progetti»

L'ex sindaco Raffaella Campagnolo
L'ex sindaco Raffaella Campagnolo
L'ex sindaco Raffaella Campagnolo
L'ex sindaco Raffaella Campagnolo

«Tradita» dai suoi, dagli stessi che le avevano «dato il mandato di estinguere la fondazione Danieli», ma che alla fine le si sono rivoltati contro. Dopo 24 ore di silenzio, l’ex sindaco di Nove, Raffaella Campagnolo, esce allo scoperto e racconta la sua versione dei fatti.
Ieri, intanto, il prefetto Pietro Signoriello ha sciolto il Consiglio comunale e conferito la nomina a commissario prefettizio al viceprefetto Renata Carletti (incarico già svolto per due volte a Marostica e una a Colceresa). Il tutto mentre Campagnolo era in municipio a raccogliere le sue cose e a salutare i dipendenti comunali.

«Alla fine sono stata pugnalata alle spalle - dichiara l’ex primo cittadino - e proprio da quella stessa maggioranza che mi aveva dato il mandato di estinguere la fondazione Danieli, con un documento sottoscritto nero su bianco da sette consiglieri». Campagnolo replica poi agli attacchi, in particolare alle accuse di essere stata un sindaco accentratore. «Ho sempre risposto alla mia coscienza e ho cercato di collaborare con tutti, anche con le minoranze - afferma -. Non ho mai cercato di salvare il mio posto, neanche in questa fase». In tal senso, il fatto di non essersi dimessa, quando oramai era chiaro a tutti che il naufragio fosse imminente, sarebbe stata una scelta ben ponderata. «Ho voluto provare a salvaguardare i progetti che stavano per partire con il Pnrr - afferma - e che con il commissariamento ora avranno una battuta d’arresto». In questa fase finale, a stupire il sindaco è stata pure la sinergia d’intenti dimostrata dai vari gruppi politici di Nove, civici, Pd e Lega, tutti uniti nel chiedere la sua testa. «Forse quindi la mia proposta avanzata a suo tempo di fare una lista unica per un Comune piccolo come Nove non era del tutto sbagliata - è il suo commento - visto che che i vari gruppi hanno preso questa decisione comune. Mi auguro quindi che questo sia di buon auspicio per il futuro, con l’avvio di una collaborazione fattiva: la politica dovrebbe uscire dalle dinamiche amministrative, per il bene di tutto il paese».

Sulla sua caduta, però, non mancano i retroscena. Pare infatti che diverse questioni abbiano contribuito a mettere in crisi il rapporto tra Campagnolo e la sua maggioranza. La sua assenza al tavolo regionale sul futuro della scuola Danieli è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso, visto che in passato c’erano già stati contrasti tra il sindaco e i suoi. Basti pensare a quanto accaduto in una riunione di Giunta di qualche tempo fa, quando il sindaco si è presentato con una proposta per affidare uno studio per la realizzazione di nuova rotatoria in centro al paese senza avvisare i colleghi e scavalcando di fatto l’assessore ai lavori pubblici. Proposta che alla fine è stata bocciata. I beni informati riferiscono però di altre questioni sulle quali il sindaco avrebbe tirato dritto per la sua strada. Anche la gestione del passaggio ad Etra non sarebbe andato giù ad alcuni membri della maggioranza, in particolare per le modalità molto rapide con le quali sarebbe stato portato avanti.

Nel frattempo, sulla caduta del sindaco arriva anche una presa di posizione da parte della sezione della Lega di Nove. «Quanto accaduto è una conseguenza del caos e dell'immobilismo nell’attività amministrativa locale ed è tutto frutto dell’incapacità dell’ex sindaco nel tenere unita la propria maggioranza, fino alla richiesta di dimissioni - afferma il segretario, Paolo Zanon -. Il rapporto con l’ex sindaco non è mai stato di coinvolgimento, anche se i nostri consiglieri comunali, Valter Marcon e Marco Carlesso, si sono dimostrati fin da subito collaborativi con proposte di vario genere al fine di migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini. Nessun appoggio né prima e né dopo da parte della Lega all’ex sindaco Raffaella Campagnolo e le dimissioni dei nostri consiglieri comunali assieme ad altri cinque di minoranza e maggioranza pongono fine a una situazione diventata oramai insostenibile e non più tollerabile soprattutto per rispetto dei novesi, che si meritano un sindaco all’altezza, capace di affrontare i tanti problemi quotidiani».

Enrico Saretta

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