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Sicurezza e cultura FdI in pressing sulla giunta Pavan

Nicola Giangregorio, coordinatore di Fratelli d’Italia FOTO  CECCON
Nicola Giangregorio, coordinatore di Fratelli d’Italia FOTO CECCON
Nicola Giangregorio, coordinatore di Fratelli d’Italia FOTO  CECCON
Nicola Giangregorio, coordinatore di Fratelli d’Italia FOTO CECCON

Una, due, tre bacchettate. Dirette all’Amministrazione e firmate da Fratelli d’Italia. La più recente contro l’assenza «di una precisa direzione ai vertici dei musei e di una politica culturale diversa da quella della giunta Poletto». E di fronte al fuoco amico che a scadenze regolari prende di mira il sindaco, Elena Pavan, che pure FdI aveva sostenuto in campagna elettorale almeno una domanda si pone. Sono solo consigli un po’ vivaci o il mal di pancia è segno di un amore politico finito? «Né l’una né l’altra cosa – precisa il coordinatore locale di FdI, Nicola Giangregorio -. Siamo fedeli al centrodestra e non abbiamo intenzione di rompere l’alleanza, però i nostri non sono semplici suggerimenti bonari». Questo perché Fratelli d’Italia, nonostante per poche decine di voti non abbia espresso consiglieri e non sia presente in Giunta, sente di aver firmato un patto con gli elettori. «Un patto d’onore – precisa Giangregorio – che viene prima di ogni altra cosa. E che si è tradotto in un programma di governo sul quale c’è anche il nostro simbolo». Così, FdI, pur non rappresentata in Consiglio o in Giunta, si è ritagliata un ruolo di “garante” del patto elettorale e di una politica che, rispetto al passato, viri senza tentennamenti a destra. «Per questo continueremo a sollecitare e, se serve, a criticare – evidenzia il coordinatore -. La critica argomentata è il sale del confronto, il confronto è democrazia e la democrazia fa bene». Dopo il confronto, per FdI ci sarebbe il passaggio all’azione, «e qui l’elenco di ciò che l’Amministrazione potrebbe fare è ricco a sufficienza». Si parte dalla sicurezza «sulla quale – parola di Giangregorio – manca ancora il passo giusto. E gli episodi delle ultime settimane, tra la maxirissa e la sequenza di furti, lo dimostrano». Altra nota dolente, l’attenzione ai cittadini «perché per dare corpo al “Si cambia” della campagna elettorale basterebbero piccole cose. Per esempio una modifica negli orari di apertura degli uffici, un po’ più di attenzione al decoro e una relazione più articolata con i quartieri, perché il caffè col sindaco è un’iniziativa simpatica ma non basta». Ancora, Giangregorio ne ha anche sul versante organizzativo «rispetto al quale siamo in attesa del via al censimento degli impianti sportivi del Comune e dell’attivazione di uno sportello per i quartieri». Non le manda a dire all’alleato, il portavoce di Fratelli d’Italia, augurandosi che il suo elenco di doglianze serva da stimolo a tutto il centrodestra. «Finora – evidenzia – ai nostri interventi sono state date solo risposte indirette, tramite i media. Confesso che una telefonata e un incontro a quattr’occhi non ci farebbero certo dispiacere». Se poi il sindaco, in un ipotetico rimpasto di governo, suonasse anche alla porta di FdI, troverebbe persone pronte a mettersi in gioco. «Siamo qui per far politica – chiude Giagnregorio – e se gli alleati ci chiamano, rispondiamo “presente”. Sempre, va da sé, avendo come obiettivo primario, il bene di Bassano e dei bassanesi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenzo Parolin

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