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Altopiano

Si lancia dal ponte con l'elastico: frattura a una gamba per una donna

Lo staff della base di lancio è sempre molto scrupoloso
Lo staff della base di lancio è sempre molto scrupoloso
Lo staff della base di lancio è sempre molto scrupoloso
Lo staff della base di lancio è sempre molto scrupoloso

È arrivata sull’Altopiano in compagnia di amici appositamente per saltare con la corda elastica dal ponte sulla Valgadena. Per E.P., 29 anni, di Piove del Sacco (Padova), l’avventura estrema si è conclusa in ospedale, anche se per cause ancora da determinare. La donna infatti si è rotta una gamba proprio mentre saltava dal ponte.
Il bungee jumping dal ponte richiama sempre molti spettatori oltre che temerari. La ragazza aveva da tempo espresso il desiderio di provare l’ebbrezza dal salto con l’elastico dopo, che altri amici avevano decantato l’esperienza, definendola «indimenticabile». E così la 29enne ha prenotato il suo salto dal ponte alto 300 metri, che permette un salto di 170 metri nel vuoto, il più alto in Italia. Dopo il briefing da parte dello staff tecnico, che ha spiegato come «il salto debba essere effettuato verso il lungo e più avanti possibile», e dopo che la padovana ha riaffermato la volontà di provare l’esperienza, è stata imbragata e fissata alla corda elastica e si è lanciata senza alcun problema evidente. Invece dopo un primo rimbalzo in cui la ragazza non ha dato segni di problemi, appena ha raggiunto il punto più basso nel secondo rimbalzo ha urlato non per l’adrenalina bensì per il dolore, facendo capire subito ai tecnici che qualcosa non è andato per il verso giusto. Bloccate le oscillazioni il prima possibile, la 29enne è stata calata verso il personale posto sotto il ponte, dove è emerso che la ragazza si era procurata la frattura di tibia e perone. Subito avvertito il 118, la ragazza è stata caricata sul fuoristrada del Valgadena Bungee Center e accompagnata all’ambulanza che l’ha poi accompagnata all’ospedale di Asiago per le cure del caso.
Al nosocomio altopianese la padovana avrebbe spiegato che ad un certo punto ha sentito un fortissimo dolore alla gamba, anche se non ha saputo dare una spiegazione su cosa fosse successo.
Secondo i sanitari l’infortunio potrebbe essere riconducibile a una lieve infrazione ossea precedente che, sotto la sollecitazione del “tiro” della corda, può aver provocato la frattura. Solo dopo gli esami completi comunque si potranno determinare le cause dell’incidente.
Anche lo staff del Valgadena Bungee Center non riesce a dare una spiegazione all’accaduto. «In 26 anni di attività e con migliaia di persone che hanno provato, non abbiamo mai riscontrato un infortunio così - commentano -. Anzi, in tanti anni, a parte qualche lieve distorsione e un caso di un jumper che non ha dichiarato il proprio peso, togliendo parecchi chili al peso vero, non c’è mai stato alcun problema. In questo caso il salto è stato compiuto correttamente e non abbiamo riscontrato anomalie nel sobbalzo, davvero non riusciamo a capire cosa sia successo».
Il centro del resto è noto per la professionalità del personale e la cura con cui prepara ogni apertura del bungee jumping. 

Gerardo Rigoni

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