<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Schiavon salpa sulla rotta di Pigafetta

Una distilleria di fine XIX secolo tutelata come edificio storico, un prezioso alambicco in rame ancora in funzione, le immagini più intense della fiction “Di padre in figlia" e un anniversario come i cinque secoli del viaggio intorno al mondo dello scrittore vicentino Antonio Pigafetta. Sono gli ingredienti con i quali Schiavon si trasforma domani in capitale delle grappe di qualità. L’appuntamento, dalle 10 alle 18, è alla distilleria Poli, la cornice è la 23° edizione della rassegna “Distillerie aperte” che ha inserito lo storico complesso produttivo datato 1898 tra le eccellenze della provincia. A promuovere la giornata, l’azienda speciale della Camera di commercio “Made in Vicenza” in collaborazione con la Confartigianato, a declinarla in approfondimenti, laboratori e visite guidate, lo staff della Poli che porterà i visitatori a viaggiare nel tempo e nei sapori, fino al già citato viaggio intorno al mondo di Pigafetta e Magellano. «Abbiamo scelto come tema guida per la giornata “L’Avventura delle spezie” – spiegano i vertici dell’azienda – invitando a riflettere sull’importanza del pepe e delle materie prime affini per la gastronomia, ma anche per la cultura e il costume degli ultimi cinque secoli». Questo, attraverso una serie di laboratori sensoriali gratuiti aperti a grandi e piccoli. E dopo aver percorso la rotta di Magellano, sarà possibile vedere da vicino come si distilla la grappa in modo artigianale con uno degli alambicchi più antichi ancora funzionanti in Italia, o visitare lo stabile dalla struttura a porticato che da più di 120 anni ospita la distilleria. Ancora, gli appassionati di cinema potranno muoversi alla scoperta del set di “Di padre in figlia”, la miniserie in quattro puntate che accanto ai paesaggi del Bassanese due anni fa aveva portato in prima serata su Rai 1 anche la grappa. E grazie alla famiglia Poli, all’epoca, era entrano nella sceneggiatura anche un altro pezzo pregiato: la Moto Guzzi Airone Sport color rosso fiammante con la quale la più giovane tra le protagoniste raggiungeva il Brasile alla ricerca delle proprie origini. Per le riprese era stato usato un altro mezzo d’epoca, sempre vicentino, ma a ispirare il regista Riccardo Milani era stata la storica due ruote già di Antonio Poli: un “Airone” da allora superstar e pronto ad accogliere anche domani i visitatori all’ingresso della distilleria. •

Lorenzo Parolin

Suggerimenti