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Savona all’angolo «Sono innocente ma mi dimetto»

Il sindaco Elena Pavan insieme al presidente del consiglio FacchinLo schieramento della maggioranza, con i n testa i membri del la lista Pavan,  in sala consiliare: Alessio Savona è al centro FOTO  CECCON
Il sindaco Elena Pavan insieme al presidente del consiglio FacchinLo schieramento della maggioranza, con i n testa i membri del la lista Pavan, in sala consiliare: Alessio Savona è al centro FOTO CECCON
Il sindaco Elena Pavan insieme al presidente del consiglio FacchinLo schieramento della maggioranza, con i n testa i membri del la lista Pavan,  in sala consiliare: Alessio Savona è al centro FOTO  CECCON
Il sindaco Elena Pavan insieme al presidente del consiglio FacchinLo schieramento della maggioranza, con i n testa i membri del la lista Pavan, in sala consiliare: Alessio Savona è al centro FOTO CECCON

Enrico Saretta «Sono innocente. E lo dimostrerò. Ma per evitare strumentalizzazioni mi dimetto». Alessio Savona è all’angolo e abbandonerà il suo posto di consigliere comunale. La notizia del processo che lo vede accusato di una truffa da 700mila euro a clienti bancari, rivelata ieri dal Giornale di Vicenza, ha provocato una vera e propria tempesta nella maggioranza che governa la città. L’esponente della lista Pavan Sindaco, fino a pochi giorni fa dato per certo come nuovo presidente del consiglio comunale di Bassano, ha passato la giornata di ieri tra sentimenti contrastanti. In mattinata era pronto a vendere cara la pelle: aveva annunciato che non avrebbe fatto passi indietro, creando disappunto in buona parte dei colleghi della maggioranza. In serata, però, la svolta, con una nota diramata da Savona in accordo con il suo avvocato Paolo Fabris. «In relazione alle accuse emerse in questi giorni voglio ribadire la mia totale estraneità a quanto mi viene contestato e la massima fiducia nella magistratura - dichiara Savona - Si tratta di rapporti strettamente privati che nulla hanno mai avuto a che fare con il mio ruolo politico, sempre svolto nel massimo rispetto del mandato elettorale ricevuto e delle istituzioni». Savona spiega poi i motivi che lo spingono a valutare le dimissioni: «A causa di queste accuse infondate sono purtroppo emerse speculazioni politiche strumentali e ingiuste anche nei confronti della maggioranza che nulla poteva sapere - prosegue - Per evitare questo, con grande rammarico e con l’esigenza di difendermi in piena libertà, comunico la mia intenzione di rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere comunale». La bufera giudiziaria getta nuova luce sul ritiro dalla corsa a presidente del consiglio comunale, attribuito ufficialmente a questioni familiari. «Ovviamente il processo a cui vado incontro ha influito sulla mia decisione - fa sapere però Savona - ma questa è dipesa anche dal fatto che mio padre (Riccardo, deputato dell’assemblea regionale siciliana, ndr) ha seri problemi di salute. Io, comunque, sono innocente». Il sindaco Pavan ieri mattina aveva mantenuto un taglio garantista, ma non troppo. «Se verranno appurati, si tratta di fatti molto gravi - affermava - Non sussistono comunque paletti formali che impongano a Savona di dimettersi. Se fossi al suo posto, però, io lo farei. Mi rimetto alla sua sensibilità». «In realtà - ha precisato ancora Pavan - io Savona non lo conoscevo personalmente, ma il suo casellario giudiziario era pulito. Mi è stato portato in dote dal gruppo “Amo Bassano”, che si è unito alla mia lista». Il gruppo è una “creatura” dell’assessore regionale Elena Donazzan, di cui Savona è uomo di fiducia. Fra gli alleati, si è esposto con schiettezza il capogruppo della Lega Roberto Gerin: «Sarebbe stato molto pesante per Savona rientrare in consiglio comunale con questa spada di Damocle pendente sul suo capo». • . © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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