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Sale la rabbia dei commercianti col Ponte chiuso

Il borgo di Angarano praticamente deserto  FOTOSERVIZIO CECCON
Il borgo di Angarano praticamente deserto FOTOSERVIZIO CECCON
Il borgo di Angarano praticamente deserto  FOTOSERVIZIO CECCON
Il borgo di Angarano praticamente deserto FOTOSERVIZIO CECCON

Anche ieri è stata una giornata di passione per la città, per il Ponte degli Alpini e soprattutto per i commercianti di Angarano. Il livello del Brenta si è mantenuto a una quota di poco inferiore ai tre metri, impedendo la riapertura al transito pedonale del monumento, e questo ha creato non pochi problemi ai commercianti del borgo in destra Brenta, già in passato provati dalle chiusure del ponte e anche ieri rimasti completamenti isolati. Su tutte le furie, in particolare, il titolare della storica taverna “Al Ponte”, Roberto Zen, che si è fatto portavoce del malumore dei commercianti della zona. «Ancora una volta Angarano è rimasto tagliato fuori dai riflettori del centro storico - afferma Zen -. Ogni chiusura del Ponte degli Alpini, seppur dettata da cause straordinarie, si rivela un calvario per noi commercianti. Con il monumento chiuso, nel borgo non si aggira praticamente anima viva, salvo i residenti e chi deve raggiungerlo per aprire bottega». Ecco quindi che Zen chiede all’Amministrazione di attivarsi per valutare se sia possibile rivedere il limite che fa scattare la chiusura del monumento, attualmente fissato a un’altezza del Brenta di 2,76 metri (pari a una portata di 480 metri cubi al secondo). «Non comprendiamo il motivo di tutta questa cautela, che francamente ci sembra eccessiva - riferisce -. Certo, il Brenta è alto ma ora il Ponte degli Alpini non si trova più nelle condizioni dell’anno scorso. Due stilate sono state restaurate e hanno innestato anche dei pezzi in acciaio. Sarebbe tempo di rivedere la soglia di chiusura, perché adesso è troppo bassa». Altrimenti il rischio per i commercianti è di veder naufragare i loro affari. «Mentre il centro storico si godeva il primo week-end natalizio noi abbiamo avuto un crollo della clientela pari al 90 per cento - afferma Zen-. Così non va. Noi vogliamo essere costruttivi, ma chiediamo di non essere dimenticati». La posizione di Zen è condivisa anche dal presidente dei commercianti di Bassano, Alberto Borriero. «Già in passato ci eravamo appellati alla precedente Amministrazione affinché i limiti di sicurezza venissero rivisti, non appena il monumento fosse stato rinforzato - ricorda Borriero -. Chiediamo quindi nuovamente se sia possibile rivedere questa soglia, considerato che ora il ponte è più solido. Alzare il limite da cui far scattare la chiusura è una questione di buon senso, ovviamente se non ci sono rischi per la sicurezza delle persone e per la tenuta del monumento». Per il momento, comunque, fino a quando il fiume non scenderà stabilmente sotto i 2.76 metri il ponte non riaprirà. Probabilmente resterà chiuso anche per buona parte della giornata di oggi. «Questo perché è previsto un deflusso molto lento dell’acqua - riferisce il referente di Bassano Emergenze, Italo Bettiati, che in queste ore di allerta ha guidato il Coc (Centro operativo comunale) -. Ora staremo a vedere come evolverà la situazione meteo nei prossimi giorni. Noi comunque siamo pronti a far fronte a eventuali nuove emergenze». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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