<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Rapinata in discoteca con lo spray urticante»

La discoteca Liv in località San Michele FOTO  CECCON
La discoteca Liv in località San Michele FOTO CECCON
La discoteca Liv in località San Michele FOTO  CECCON
La discoteca Liv in località San Michele FOTO CECCON

In tempi di psicosi da spray in discoteca, dopo la tragedia di Ancona, un episodio è stato denunciato anche a Bassano. Una ragazza nei giorni scorsi si è presentata dai carabinieri dichiarando di essere stata rapinata con l’uso di uno spray urticante, di cui avrebbero avvertito l’effetto anche altre amiche che erano con lei. Secondo quanto raccolto nella denuncia arrivata ieri ai militari del capitano Adriano Fabio Castellari, i fatti sarebbero avvenuti lo scorso 24 novembre, durante un concerto organizzato al “Liv Club”, di contrà Gaggion Basso a San Michele, zona collinare della città, noto anche oltre i confini provinciali per i molti eventi organizzati durante l’anno, ai quali partecipano sempre centinaia di persone. «Mi sono sentita strappare dal collo la catenina d’oro, subito poco ho sentito gli occhi e la gola che mi bruciavano», ha raccontato la studentessa, che abita ad Arsiè, in provincia di Belluno, ai carabinieri di Feltre, che hanno passato la segnalazione ai colleghi bassanesi per le indagini. La denuncia è stata sporta alcuni giorni dopo il presunto episodio. La giovane ha riferito di essersi sentita frastornata e di aver chiesto aiuto: è prontamente intervenuta la security. La dinamica di quanto successo presenta ancora diversi aspetti incerti, dovuti anche al ritardo nella denuncia. Se però si fosse trattato di spray al peperoncino gli effetti sarebbero stati ben più gravi e diffusi, mentre nel locale il concerto è continuato senza problemi. E’ possibile quindi che si trattasse di una bomboletta irritante come quelle usate a Carnevale. Certo è che il fenomeno dello spray spruzzato per creare confusione, e magari alleggerire i clienti, non è raro non solo nei locali ma anche negli ambienti pubblici. Lo sottolinea proprio Samuele Bucciol, tra i gestori del Liv, esperto organizzatore di decine di eventi nei luoghi di divertimento di tutto il Veneto. «Non entro nei particolari dell’episodio - spiega Bucciol - , anche perché la nostra assistenza è stata tempestiva e siamo in attesa di apprendere gli sviluppi dalle forze dell’ordine, con le quali c’è da sempre una stretta collaborazione. Siamo molto attenti a tutte le questioni che riguardano la sicurezza alle nostre iniziative. I nostri addetti sono altamente formati per quanto riguarda il primo intervento, il soccorso e le procedure antincendio. Inoltre in occasione degli eventi principali paghiamo di tasca nostra un’ambulanza per qualsiasi tipo di inconveniente possa verificarsi. In linea generale, posso dire che nonostante i serrati controlli che vengono effettuati non è difficile per qualche malintenzionato fare entrare bombolette nei locali. Ma la vera prevenzione parte dall’ingresso dei clienti: siamo attrezzati perfino con metal detector e personale che controlla le borse. Per legge, però, non è possibile procedere a perquisizioni accurate, anche se ci permettiamo controlli molto oculati». Bucciol vuole togliersi un sassolino dalla scarpa: «Non vorrei che adesso passasse l’idea delle discoteche come luoghi pericolosi. Tutti ci vengono per divertimento e per passare ore piacevoli con la musica. Purtroppo, come può accadere nelle scuole, nella stazioni, o negli stadi o nei centri storici, nella folla può esserci anche qualche malintenzionato. Anche per questo mi hanno indignato certe trasmissioni che hanno dato voce nel completo anonimato a presunti operatori del settore la cui attendibilità è tutta da verificare. Questo non toglie che quello che è avvenuto ad Ancona sia una tragedia che ci tocca profondamente come organizzatori del divertimento. Un pensiero doveroso va alle povere vittime». •

Francesca Cavedagna

Suggerimenti