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Raid dei vandali nella piazzetta della biblioteca

I vandalismi compiuti in piazzetta Ragazzi del ’99
I vandalismi compiuti in piazzetta Ragazzi del ’99
I vandalismi compiuti in piazzetta Ragazzi del ’99
I vandalismi compiuti in piazzetta Ragazzi del ’99

Inciviltà. Si può definire solo così il degrado che colpisce la zona adiacente a uno degli spazi culturali principali della città, in via Museo, la biblioteca civica e l’annessa piazzetta Ragazzi del ’99 con il Jobs Caffè. E dipendenti e gestori che ogni mattina nei fine settimana, da mesi, prima di aprire le porte delle attività, devono ripulire la piazzetta da ogni genere di imbrattamento e immondizia, e porre rimedio ai ripetuti atti vandalici, tutti commessi da giovani evidentemente privi di qualsiasi educazione e rispetto per le cose altrui. Spaccano bottiglie di vetro, spargendo cocci ovunque, fanno i loro bisogni lordando la piazzetta e danneggiano gli arredi esterni dell’esercizio pubblico. Il risultato di tutto ciò è l’esasperazione e la rassegnazione di quanti lavorano nell’area che si sentono anche responsabili del decoro della zona che curano quotidianamente. «Non abbiamo più nemmeno la forza di lamentarci, tanto non cambia mai nulla ed ogni fine settimana è sempre la stessa storia - spiegano i responsabili del bar di via Museo -. Prima di poter aprire l’attività dobbiamo rimboccarci le maniche e tapparci il naso per ripulire immondezzai di tutti i generi, provocati da ragazzi allo sbando che scelgono questo spazio proprio perché poco illuminato e nascosto». «Lasciano bottiglie e bicchieri di vetro rotti - spiegano -, urinano sui muri e sugli arredi urbani, vomitano. Abbiamo trovato cose che ci vergogniamo anche a raccontare. Ma come si può arrivare a tanto? Come è possibile arrivare a certe bassezze?». Rimboccarsi le maniche per riparare a tutto questo tocca sempre e solo a loro, con frequenza costante. E assistere a tanta maleducazione sono sempre solo loro, perché l’illuminazione della zona è inefficiente, idem per le telecamere che quando funzionano riprendono in bianco e nero, e non sono praticamente di aiuto per le indagini condotte dalle forze dell’ordine e dalla polizia locale per risalire ai colpevoli. «Abbiamo perso il conto delle volte che ci siamo lamentati, che abbiamo segnalato, chiesto aiuto - specificano i gestori - ma tanto non cambia nulla. Le forze dell’ordine passano, ma servirebbero pattugliamenti molti più frequenti e capillari. Il vero problema è quello dell’illuminazione, che c’è ma non è per nulla efficace. Quando abbiamo chiesto di poter installare noi delle luci adatte a tenere lontani i malintenzionati, ci siamo sentiti rispondere che non era possibile». «Poi c’è la questione delle telecamere di sorveglianza - spiegano -, che filmano in bianco e nero, con immagini dalle quali è impossibile risalire all’identità dei colpevoli. E quelle telecamere non funzionano nemmeno sempre. La scorsa notte ci hanno sradicato una pianta molto bella da un vaso e l’hanno distrutta. Non era nemmeno la prima volta. Tre mesi fa abbiamo fermato una volante della polizia perché ci siamo trovati un ragazzino in coma etilico sui divanetti esterni, pensavamo addirittura che fosse morto. Questo è il centro storico, lo spazio culturale della città». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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