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Raid criminosi in Veneto La banda dell’Audi blu sgominata dai

Xhovan BelaEmanuel MacajIl capitano Castellari e il luogotenente Bellanova con gli oggetti sequestrati alla banda FOTO  CECCONGentian Kurtulla
Xhovan BelaEmanuel MacajIl capitano Castellari e il luogotenente Bellanova con gli oggetti sequestrati alla banda FOTO CECCONGentian Kurtulla
Xhovan BelaEmanuel MacajIl capitano Castellari e il luogotenente Bellanova con gli oggetti sequestrati alla banda FOTO  CECCONGentian Kurtulla
Xhovan BelaEmanuel MacajIl capitano Castellari e il luogotenente Bellanova con gli oggetti sequestrati alla banda FOTO CECCONGentian Kurtulla

Poteva essere una nuova banda dell’Audi, non più gialla ma blu. Erano della stessa marca i bolidi rubati scelti da un gruppo di cittadini albanesi per mettere a segno piani criminali. Questi banditi, per pericolosità, organizzazione e violenza, non avevano niente da invidiare ai connazionali catturati nel 2017, terrore di mezzo Nordest e autori di diversi colpi nelle ville. Ma in tre sono stati arrestati nel Milanese, dopo le indagini dei carabinieri di Bassano comandati dal capitano Adriano Fabio Castellari: in manette sono finiti Emanuel Macaj, 31 anni, presunto boss, Gentian Kurtulla, 27 anni, e Xhovan Bela, di 23. Le indagini dei militari del nucleo operativo radiomobile, guidati dal luogotenente Antonio Bellanova, sono partite da un inseguimento finito con la “gazzella” speronata da un’Audi S5 condotta dai malviventi, che avevano fatto tappa a Bassano per il classico giro di ricognizione che precede i furti. LO SCONTRO. Le indagini sono partite la sera del 3 febbraio scorso. Un abitante di San Vito ha segnalato al 112 strani movimenti di un’Audi S5 blu con tre individui a bordo. Una pattuglia è intervenuta: appena intercettato, il bolide è fuggito ad altissima velocità, eseguendo manovre spericolate e arrivando a speronare l’auto dei carabinieri, mettendola fuori uso. LE INDAGINI. L’Audi risultava essere stata rubata ad Arcore il 4 ottobre 2018 e montava targhe rubate a Novate Milanese. Pochi giorni dopo è stata ritrovata nell’hinterland di Milano, evento che ha orientato le indagini nella zona. Con un massiccio impegno di uomini, mezzi e avanzate tecniche investigative, fatte anche di pazienti analisi di migliaia di filmati di sistemi di videosorveglianza, i militari dell’Arma sono arrivati a scoprire un box auto nel parcheggio interrato di un grande caseggiato popolare a Pero, utilizzato dalla banda per nascondere le auto rubate. IL BLITZ. Giovedì scorso è scattato il blitz decisivo, con la collaborazione dei colleghi delle compagnie di Sesto San Giovanni e Rho. I carabinieri si sono nascosti all’interno del plesso dei garage attendendo il ritorno dei malviventi. Gli albanesi, ignari della trappola, sono rientrati nella notte e sono stati subito accerchiati da una quindicina di militari armati. Hanno tentato di fuggire, ferendo lievemente alcuni carabinieri, ma non hanno fatto nemmeno un metro. La perquisizione dell’auto ha portato al sequestro di una pistola carica, droga, e una sfilza di oggetti da scasso, incluso un flessibile. Ora i tre sono in carcere con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, ricettazione di auto e targhe, porto illegale di arma da sparo, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso. All’interno dell’auto trovati anche uno scanner per intercettare le frequenze delle forze di polizia e un disturbatore di segnale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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