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Rai: «L’abete è trentino» E Rigoni Stern si infuria

Il grande abete arrivato da Rotzo e il presepe realizzato a Scurelle
Il grande abete arrivato da Rotzo e il presepe realizzato a Scurelle
Il grande abete arrivato da Rotzo e il presepe realizzato a Scurelle
Il grande abete arrivato da Rotzo e il presepe realizzato a Scurelle

«L’Albero di Natale per papa Francesco è arrivato dal Trentino». Altro che boschi del Consorzio usi civici di Rotzo, San Pietro e Pedescala, sull’Altopiano. Quando sulla diretta di Rai Uno è andato in onda questo errore, in molti hanno storto il naso. Il sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, è invece andato su tutte le furie e se l’è presa con gli altri sindaci altopianesi, bollando come «dilettantesca» la gestione dell’evento. «Un’ottima occasione di promozione del nostro territorio sfumata per l’inesistenza di un piano di comunicazione adeguato - afferma il primo cittadino -. Il dilettantismo e l’impreparazione sono alla base di queste storture. Ci sono voluti undici anni per portare in piazza San Pietro “un albero proveniente dal Trentino”. Sono basito. Bastava coinvolgere anche la comunità di Asiago in questa ammirevole donazione partita dall’ex sindaco di Pedemonte e presidente dell'Unione montana Alto Astico Bruno Scalzeri e portata avanti con dedizione da tanti volontari: avremmo messo volentieri a disposizione dell’evento il nostro ufficio di comunicazione che avrebbe così diffuso per bene la località da dove proveniva l’abete di papa Francesco, aggiungendo così all’atto di generosità anche una bella immagine pubblicitaria dell’Altopiano, invece di regalarne un’altra al vicino Trentino». L’errore, in particolare, è stato commesso durante la diretta Rai delle 16.30 per l’accensione delle luci dell’albero di Natale in piazza San Pietro non è sfuggito nemmeno a tanti altopianesi, che si sono collegati per vedere il “loro” albero. Tanto che molti sindaci hanno avuto ieri un “risveglio” di proteste e di commenti di delusione. «Un errore che può capitare - commenta il sindaco di Rotzo, Aldo Pellizzari -. In realtà altre emittenti e testate giornalistiche hanno detto correttamente la provenienza dell’abete. Credo che i commentatori siano stati tratti in inganno perché il papa ha parlato a lungo del presepe allestito sotto l’albero e portato dalla comunità di Scurelle, che ha sistemato alcune ceppaie divelte dalla tempesta Vaia all’interno del presepe da 23 personaggi in legno a grandezza naturale. Lo stesso governatore Luca Zaia, avuta notizia dell’errore, è intervenuto alla Rai per chiedere che si riparasse all’inesattezza, così come ho fatto io stesso, trovando la massima disponibilità con tanto di scuse, della televisione pubblica. Il sindaco di Asiago dice che è un’occasione mancata? Io non credo. È stato un momento molto bello per le comunità di Rotzo e di Valdastico così come per tutti i partecipanti arrivati in gran numero a Roma per l’evento. Il papa, nell’incontrarci, assieme alle comunità di Scurelle e di Parè di Conegliano, che ha invece portato il suo presepe per allestire l’aula Paolo VI, ha a lungo parlato dell’Altopiano ringraziando tutti per la donazione dell’albero per San Pietro e di una ventina di alberi più piccoli per altri locali del Vaticano». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gerardo Rigoni

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