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«Quel libro vìola la par condicio» Guerra elettorale

Il municipio di Bassano
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Il municipio di Bassano
Il municipio di Bassano

Si infiamma il dibattito politico dopo la tegola dell’Agcom contro il governo cittadino. A una settimana dal voto, l’Autorità per la comunicazione ha detto che il libretto di fine mandato “Una storia da conoscere, Bassano del Grappa 2014-2019” avrebbe violato le regole sulla par condicio in relazione alle elezioni europei. Come conseguenza, la stessa Agcom ha intimato all’Amministrazione di rimuovere la comunicazione istituzionale e di pubblicare entro due settimane sul sito web del Comune un messaggio con l’indicazione di non rispondenza alle norme in tema di par condicio. Nel centrosinistra, il sindaco Poletto ha presentato all’autorità le controdeduzioni dell’Amministrazione e il candidato a succedergli, Angelo Vernillo, non esclude il ricorso alla magistratura. Dal centrodestra la candidata, Elena Pavan, parte all’attacco mentre il pentastellato Bruno Trevisan non approva ma neppure drammatizza. «Che cosa c’entrano le europee con l’elezione del sindaco? – si chiede Vernillo -. E, soprattutto, in che modo un libretto che illustra in maniera impersonale un quinquennio di buona amministrazione violerebbe la par condicio?». Per Vernillo non c’è nulla di diverso da ciò che hanno proposto anche le Amministrazioni passate e per fare chiarezza è pronto a rivolgersi ai magistrati. «Innanzitutto perché ci aiutino a interpretare le norme – evidenzia –. In seconda battuta perché ci dicano se tante comunicazioni “istituzionali” degli ultimi tempi, su carta intestata della Regione, rispettano la par condicio». «Una sanzione era nell’aria - ribatte Pavan -, del resto basta sfogliare quel libretto: altro che bilancio e bollettino, parla di progetti, di attività in corso d’opera. Se non è propaganda elettorale questa…». La candidata del centrodestra stigmatizza in particolare la ripartizione degli spazi nella pubblicazione: «maggioranza, maggioranza e ancora maggioranza. Poi, alle fine, un paio di pagine alle opposizioni. E hanno pure detto di essersi affidati a professionisti. Se poi parliamo di somme spese, qui qualcuno ha fatto campagna con i soldi dei cittadini. Se saremo chiamati a guidare la città non entreremo certo nelle tasche dei bassanesi per questioni di questo tipo». Sul versante dei Cinque Stelle, Trevisan invita a non gridare allo scandalo. «Ho ricevuto anch’io il libretto – precisa – e la cosa non mi ha infastidito eccessivamente. Il bollettino di fine mandato poteva essere fatto meglio, ma è scontato che le Amministrazioni in chiusura di mandato tirino acqua al loro mulino». Il problema, semmai, per l’ex ufficiale elicotterista, è la ripartizione non equa delle risorse, a monte della campagna elettorale. «Nel momento in cui introduciamo la legge sulla par condicio – spiega – ma poi permettiamo le pubblicità a pagamento, tutte le regole di uguaglianza diventano solo delle petizioni di principio. Per questo, più che vedere persone che si stracciano le vesti di fronte al bollettino dell’Amministrazione, vorrei vedere proposte sull’uguaglianza sostanziale tra candidati in campagna elettorale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenzo Parolin

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