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Bassano

Protesi del ginocchio: ora la applica il robot

Sono arrivati apposta dal Veneziano e dal Padovano per sottoporsi a interventi d’avanguardia di protesi al ginocchio, operati dall’equipe di ortopedia e traumatologia, guidata da Giovanni Grano. Mercoledì l’ospedale San Bassiano ha stabilito un nuovo primato nel Veneto, confermando l’eccellenza di un reparto già noto per le sue capacità, oggi amplificate dal robot Da Vinci, che dallo scorso aprile ha allargato gli orizzonti delle prestazioni e dei servizi al paziente. Così, dopo il primato nell’utilizzo della chirurgia robotica per le operazioni di protesi di anca, l’ospedale San Bassiano si conferma all’avanguardia in questa metodica così innovativa, utilizzando la chirurgia robotica per un intervento di protesi di ginocchio. I primi pazienti operati con successo sono Antonio Busolin, ex chimico di 56 anni, padovano; e Giancarlo Giangrego, ex bancario di 73 anni, residente nel Veneziano. Entrambi hanno scelto l’ospedale San Bassiano perché «ci era stata consigliata l’equipe del dottor Grano, sapevamo che per noi Bassano sarebbe stata la scelta migliore». Per Busolin l’intervento potrebbe significare una vera svolta.
«Dal 2004 cammino con le stampelle - spiega - Per l’artrosi, aggravata da una malattia pregressa. La mia vita era diventata un susseguirsi di giorni dolorosi. Dopo l’intervento mi hanno messo in piedi, sento ancora dolore ma per la prima volta sono fiducioso. Prima di ammalarmi adoravo camminare in montagna poi con la malattia anche fare un passo per me era un impresa, il dolore era costante. Il mio sogno? Non sentire più male, e magari passare il Natale sulle mie gambe». 
Per Giancarlo Giangrego le aspirazioni e i sogni sono identici: «Non riuscivo più nemmeno a salire in macchina da solo, e adesso, poche ore dopo l’intervento sto già in piedi - spiega - Sono venuto qui, per il dottor Grano e la sua splendida equipe ma anche per il robot Da Vinci. Ora ho la conferma di aver fatto la scelta giusta». I vantaggi della chirurgia d’avanguardia sono molteplici e tutti in positiva evoluzione.
«Il robot è lo stesso che dal mese di aprile utilizziamo per gli interventi di protesi d’anca - spiega Grano - In pochi mesi abbiamo già eseguito una cinquantina di interventi con questa metodica, trovando conferma agli importanti benefici che ci attendevamo. Ora abbiamo compiuto un ulteriore passo, estendendo l’utilizzo della chirurgia robotica anche agli interventi di protesi di ginocchio. Anche in questo caso i vantaggi sono numerosi e significativi: il robot consente di ricostruire in modo perfetto la geometria articolare, grazie ad una maggiore precisione del posizionamento della protesi. Questo per il paziente si traduce in un recupero migliore e più rapido, con un abbattimento dei tempi di degenza, ma ancora più importante, soprattutto nei pazienti relativamente giovani, sono i benefici a lungo termine: una migliore geometria articolare infatti fa sì che la protesi abbia una durata superiore, consentendo così di evitare un eventuale intervento di sostituzione in futuro, tra l’altro quando il paziente sarà più anziano». Un doppio beneficio, immediato e a lungo termine, e anche per questo all’ortopedia del San Bassiano già si guarda al prossimo traguardo: «Nei prossimi mesi - aggiunge Grano - il robot chirurgico si arricchirà di un modulo specifico per gli interventi di protesi alla spalla». 

 

Francesca Cavedagna

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