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La storia

Pronto soccorso per istrici. Due esemplari vengono salvati

Gli interventi dell’associazione “Alveare”, specializzata in recuperi e cure di animali selvatici
Il veterinario Alessandro Guerra con il suo “paziente” Alfred l'istrice
Il veterinario Alessandro Guerra con il suo “paziente” Alfred l'istrice
Il veterinario Alessandro Guerra con il suo “paziente” Alfred l'istrice
Il veterinario Alessandro Guerra con il suo “paziente” Alfred l'istrice

Ha il sapore della storia natalizia il salvataggio dell’istrice Alfred, recuperato nel giardino di un’abitazione non distante dal centro di Bassano, dove si era rifugiato, forse per sfuggire al pericolo delle auto. Alfred era affetto da una grave infiammazione che gli impediva di muoversi correttamente e quindi di fare ritorno nei boschi.

Il recupero dell'istrice malato in un giardino

Una sera i residenti nell’abitazione hanno sentito uno strano rumore in giardino. Usciti a controllare, si sono trovati davanti un istrice che girava in cerchio nel prato, incapace di mantenere la testa dritta. Subito hanno contattato “Alveare”, associazione specializzata nel recupero e nella cura degli animali selvatici che per vari motivi vengono trovati malati o feriti. I volontari hanno catturato (e “battezzato”) Alfred, che è stato subito sottoposto alle cure necessarie. Il veterinario Alessandro Guerra, che collabora con l’associazione, ha sottoposto il grosso roditore a una tac, dalla quale è emersa l’infiammazione alla testa che gli impediva di camminare correttamente.

 

L’istrice Alfred viene sottoposto a una Tac
L’istrice Alfred viene sottoposto a una Tac

 

L'associazione "Alveare" recupera e cura animali selvatici

Sono quindi iniziate cure ad hoc: «Sta facendo iniezioni quasi quotidiane - spiega la presidente di Alveare, Deborah Zuriti -. Non è semplicissimo fargliele, ma Alfred alla fine è buonissimo, quasi un coccolone, adesso si fa anche accarezzare quando gli porto da mangiare. Sta recuperando bene, se continua così tra qualche settimana potremo liberarlo nei boschi».
Nelle scorse settimane, sempre nel Bassanese, l’associazione ha recuperato un altro istrice, una femmina, che però non è fortunata come Alfred: «Dovremo sottoporla a un delicato intervento chirurgico, sperando che riesca a salvarle la vita», spiega la presidente. Solo quest’anno, l’associazione Alveare, riconosciuta dalla Regione, composta da una settantina di volontari che collaborano con la polizia provinciale, ha recuperato circa 2500 animali selvatici feriti o malati, tra cui ricci, caprioli, cigni, e una rarissima cicogna nera

Recuperati 2.500 animali tra caprioli, cicogne, cigni

«In primavera si trovano molti uccellini caduti dal nido, in particolare rondini, rondoni e balestrucci. Non possiamo riposizionarli perché non verrebbero alimentati dai genitori. E poi passeri, cinciallegre, cardellini, verdoni, fringuelli, lucherini, porgiglioni, gallinelle d’acqua, merli, tortore e pipistrelli. Ancora, ricci, ma anche animali più grandi come volpi, tassi, istrici, caprioli, aironi e poi fagiani, faine, scoiattoli, a volte incidentati, altre volte con problemi diversi». Inoltre nel periodo di caccia i volontari vengono chiamati spesso per rapaci feriti dai cacciatori. I rapaci recuperati vengo portati al Centro Tutela Rapaci; gli ungulati invece al Centro Natura 2000, entrambi ad Arcugnano.

«Nel 2021 Alveare ha prestato soccorso a quasi 1100 animali e più di un terzo di questi casi hanno avuto un esito favorevole, essendo stati riposizionati o curati, alimentati e rimessi in libertà - conclude Zuriti -. Quest’anno l’associazione è diventata il punto di riferimento per il recupero della fauna selvatica». L’associazione non ha una sede sua e nemmeno un luogo dove poter ricoverare tutti gli animali, che spesso vengono accolti nelle stesse case dei volontari: chi volesse dare un contributo può inviare donazioni all’Iban recuperabile sul sito dell’associazione

 

Francesca Cavedagna

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