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Polemica su ciclopista e sala teatro

Vivace dibattito in consiglio comunale tra maggioranza e opposizioneUn tratto della strada silvopastorale che diventerà ciclopista
Vivace dibattito in consiglio comunale tra maggioranza e opposizioneUn tratto della strada silvopastorale che diventerà ciclopista
Vivace dibattito in consiglio comunale tra maggioranza e opposizioneUn tratto della strada silvopastorale che diventerà ciclopista
Vivace dibattito in consiglio comunale tra maggioranza e opposizioneUn tratto della strada silvopastorale che diventerà ciclopista

«Ci sono progetti importanti e già finanziati che rischiano di scomparire». È quanto teme il gruppo consiliare d’opposizione “Vivere Roana; capacità, competenza ed efficienza”, che nell’ultimo consiglio comunale, terminati i cento giorni di «non belligeranza» per l’insediamento della nuova Amministrazione, ha messo sotto torchio il sindaco Elisabetta Magnabosco esprimendo forti preoccupazioni per il futuro di alcune opere ritenute fondamentali per il territorio. In particolare, il gruppo consiliare teme la perdita di un finanziamento provinciale per la pista ciclopedonale Roana, Mezzaselva, Rotzo, e che altri fondi provenienti da un accordo tra la passata Amministrazione e la Banca Alto Vicentino possano essere utilizzati per altri progetti. «La pista ciclabile che collega Roana, Mezzaselva e Rotzo è un’opera strategica all’interno del più ampio progetto della ciclopedonale tra Folgaria e Gallio - spiega il capogruppo di minoranza, Carlo Stefani -. Il tratto di Roana è finanziato con 200 mila euro della Provincia e da 420 mila euro dalla Strategia aree interne. Il contributo provinciale prevedeva la sottoscrizione della convenzione entro il 30 settembre, pena la revoca del contributo, annullamento che conseguentemente comporta la perdita anche del finanziamento aree interne. Ad oggi la convenzione non c’è. Inoltre – prosegue Stefani – un accordo tra la precedente Amministrazione comunale e la Banca Alto Vicentino prevede la realizzazione di una struttura polivalente nella sede dell’ex cinema di Roana. Avendo l’Alto Vicentino aderito al gruppo Cassa Centrale Banca, esiste il rischio che le risorse attualmente destinate alla struttura vengano dirottate ad altri capitoli di spesa». Il sindaco Elisabetta Magnabosco però rassicura. «Non perderemo alcun contributo e questa Amministrazione non sta trascurando quanto lasciato in eredità - le parole del primo cittadino -. Per la ciclopedonale di collegamento la Provincia ha concesso una proroga fino al 31 dicembre proprio perché prima di approvare il progetto definitivo e indire il bando di gara, serviva avviare degli espropri in quanto il tratto prevede allargamenti a monte e a valle della strada. Noi abbiamo quindi richiesto di riprogrammare il finanziamento per il 2020 anche per una serie di scadenze impellenti del Comune, tra cui l’ammodernamento della seggiovia del Verena, l’ampliamento del museo della guerra e la manutenzione del forte Verena. Il progetto sarà approvato a breve, dichiarandolo di pubblica utilità, così da dare il via ai procedimenti espropriativi. Per il centro polifunzionale non si comprende perché dovrebbe esistere la possibilità che le risorse destinate dalla banca vengano dirottate, non risultando alcun avviso di scadenza - prosegue Magnabosco -. Solo a luglio i progettisti hanno presentato degli elaborati grafici con le rettifiche richieste dalla precedente amministrazione che, al nostro esame, presentano però ancora aspetti da sistemare. Serve una verifica tecnica per non intercorrere in macroscopici errori, già avvenuti nel recente passato: penso al cinema Palladio di Cesuna, dove mancano un accesso al palco per le scenografie e una cabina di regia, oltre ad avere uscite di sicurezza dal piano superiore non consoni. Oppure la struttura polivalente di Canove, dove anche qui mancava una scala per l’accesso al palco oltre a camerini e bagni per gli artisti. Infine deve essere valutato il numero di posti auto in funzione dei posti a sedere e anche l’attuale organizzazione della viabilità, che riteniamo inadeguata in funzione della destinazione d’uso dell’immobile». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Gerardo Rigoni

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