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«Più servizi e basta paese-dormitorio»

Il municipio di PoveAlessandra Alessi
Il municipio di PoveAlessandra Alessi
Il municipio di PoveAlessandra Alessi
Il municipio di PoveAlessandra Alessi

A Pove è la prima donna pronta a correre per conquistare la poltrona di sindaco, appoggiata da una lista coesa, che sotto il simbolo di “Pove Futura”, con lo slogan “Un futuro per Pove”, propone un modo nuovo di amministrare. Alessandra Alessi, 48 anni, avvocato, fiera mamma di due bimbi, con un passato tra le schiere della minoranza e una famiglia attiva nelle realtà associative più importanti e rappresentative del paese, scende in campo con una lista civica che ha l’appoggio della Lega. E ha le idee chiare sul programma amministrativo in caso di vittoria. «Pove deve passare da essere un paese dormitorio a diventare un polo apripista per i progetti del futuro, capaci di guardare sia al Bassanese che alla Valle - spiega Alessi -. Vogliamo portare più servizi alla famiglia e alle fasce deboli della popolazione, come gli anziani. Vogliamo sostenere in maniera efficace e fattiva le associazioni, fulcro della nostra società, specchio della nostra storia, e vogliamo fare tutto questo nell’ottica di una maggiore trasparenza, anche nell’azione amministrativa». Tra i tanti obiettivi del programma presentato ieri alla cittadinanza, c’è anche quello di disporre un miglior investimento delle risorse pubbliche: «Noi non sprecheremo i soldi dei cittadini in progetti di rappresentanza o da cartolina - spiega il candidato sindaco -. Promettiamo invece una gestione oculata delle risorse che però sia capace di guardare al futuro, con progetti che abbiano davvero come obiettivo primario la crescita di tutta la comunità, con particolare sensibilità verso le famiglie. Siamo convinti che la gestione amministrativa non possa rispondere alle esigenze particolari dei singoli solo allo scopo di ottenere consensi, ma che debba avere progetti lungimiranti capaci di fare del bene a tutti». Qual è il problema da risolvere a Pove? «È una bellissima scatola, ma appena la sia apre ci sia accorge che è vuota - spiega Alessi -. È diventata la periferia di Bassano, i cittadini sono poco coinvolti nello sviluppo del paese. Serve maggior condivisione, una programmazione più attiva che faccia tornare al centro di tutto la nostra collettività e il suo specifico futuro». Le motivazioni che hanno portato alla scelta della candidatura sono presto dette: «Vengo da cinque anni di amministrazione sulle fila della minoranza che mi hanno insegnato tanto - conclude Alessi -. Anche il mio lavoro di avvocato mi ha dato una formazione importante che voglio mettere al servizio del mio paese, ma soprattutto ho imparato cosa significa lavorare al servizio degli altri dai miei genitori, che purtroppo oggi non mi sono più accanto, ma che mi hanno trasmesso i valori della disponibilità, dell’altruismo e dell’identità. Un Comune è fatto anche di questo, noi vogliamo dimostrarlo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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