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Perseguita e dà fuoco alla casa dell’ex

La vicenda giudiziaria dell’imputato si è conclusa ieri mattina con un patteggiamento in tribunale
La vicenda giudiziaria dell’imputato si è conclusa ieri mattina con un patteggiamento in tribunale
La vicenda giudiziaria dell’imputato si è conclusa ieri mattina con un patteggiamento in tribunale
La vicenda giudiziaria dell’imputato si è conclusa ieri mattina con un patteggiamento in tribunale

Un anno e cinque mesi di reclusione. È la pena patteggiata ieri mattina in tribunale da Sergio Trevellin, di 74 anni, residente in via Novellette a Rossano Veneto, che era chiamato a rispondere delle accuse di atti persecutori, lesioni personali, violazione di domicilio e danneggiamento seguito da incendio. LE MINACCE. I fatti contestati all’imputato, difeso dall’avvocato Davide Taschin, erano avvenuti dall’ottobre del 2016 al marzo dell’anno scorso. Come ricostruito dal pubblico ministero Barbara De Munari, che ha coordinato le indagini effettuate dalle forze dell’ordine, Trevellin ha minacciato sia verbalmente che fisicamente la sua ex convivente perché lui non aveva alcuna intenzione di lasciare la casa di proprietà della donna. L’uomo le ha dunque creato un grave stato di ansia, come dimostrato dalla documentazione medica presentata dalla malcapitata, che era arrivata perfino a temere per la propria incolumità e per quella dei propri cari. Gli inquirenti hanno ricostruito diversi episodi in base alle denunce della vittima. In alcune occasioni, sia a gennaio che a febbraio del 2017, l’imputato ha minacciato la donna dicendole «te la faccia pagare, non finisce qui» tenendo in mano un coltello. Tra la fine di ottobre del 2016 e il febbraio dell’anno successivo ha avvertito che avrebbe bruciato l’abitazione. Da novembre del 2016 a marzo del 2017 Trevellin ha inoltre inviato numerosi messaggi minatori. In una occasione ha scritto «credevi di mettermi in strada come un barbone ma hai sbagliato tutti i conti, ti ho dato la dimostrazione e cala la cresta che non è ancora finito». LE BOTTE E L’INCENDIO. Dalle parole ai fatti. L’8 aprile di due anni fa, l’imputato ha aggredito un parente dell’ex convivente. Lo ha colpito con un pugno, spingendolo a terra e stringendogli le mani attorno al collo tanto che il malcapitato è stato costretto ad andare in ospedale per farsi medicare, riportando una prognosi di dieci giorni. Ma il clou doveva ancora arrivare. Il 6 luglio dello stesso anno Trevellin si è introdotto nell’abitazione della donna tagliando una parete di cartongesso, dopodiché ha appiccato il fuoco in diversi punti della casa e se ne è andato chiudendo la porta d’ingresso. Nel marzo dell’anno successivo, infine, l’imputato minacciò ancora il parente della ex compagna affermando che avrebbe provveduto a demolire l’abitazione infischiandosene di chiunque si fosse trovato in casa. Anziché affrontare il processo, Trevellin ha deciso di scendere a patti con il giudice. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Valentino Gonzato

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