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Padre e bambini salvati dal Brenta «Grazie all’eroe»

La famiglia Castaldi: «Grazie a quell’angelo mandato dal Cielo»
La famiglia Castaldi: «Grazie a quell’angelo mandato dal Cielo»
La famiglia Castaldi: «Grazie a quell’angelo mandato dal Cielo»
La famiglia Castaldi: «Grazie a quell’angelo mandato dal Cielo»

«I nostri figli erano in balìa della corrente del Brenta, e quell’uomo sconosciuto per aiutare mio marito a salvarli non ci ha pensato un attimo e si è gettato in acqua. Subito dopo è sparito: vogliamo sapere chi è, abbracciarlo e ringraziarlo. E’ un angelo che ci ha mandato il Cielo». L’appello è stato lanciato l’altra sera via internet. E ieri in casa di mamma Cristina Bonin è squillato il telefono con la risposta che cercava: il salvatore è stato trovato. Erano passate meno di 24 ore dal pomeriggio che la famiglia di Tezze sul Brenta, con papà Ciro Castaldi e i bimbi Massimo, 11 anni, e Alessandro di 8, non dimenticherà: una gita al fiume che è stata a un passo dal finire in tragedia ma che si è risolta soltanto con un grande spavento grazie all’aiuto di un inaspettato “angelo custode”. Il racconto arriva proprio dalle parole della mamma. «Io ero al lavoro - spiega ancora con le lacrime agli occhi - e mio marito, siccome faceva caldo, ha deciso di portare i nostri bimbi al fiume perché si rinfrescassero un po’. Intorno alle 16 stavano giocando sulla riva, in una zona dove il Brenta sarà profondo al massimo 20 centimetri. I ragazzi avevano le ciabattine da acqua, Massimo a un certo punto ne ha persa una, che gli è stata portata via dalla corrente. Si è messo a inseguirla e il fratellino gli è andato dietro. E’ stata una questione di cinque secondi: hanno percorso due metri, ma sono finiti in un punto in cui sono stati investiti in pieno dalla corrente». Il padre li ha visti in difficoltà e si è gettato in acqua: «Ha capito che la situazione era drammatica, mi ha detto che ha anche pensato che non sarebbe riuscito a salvarli tutti e due. Il più grande era stato trascinato a centro fiume, dove si era aggrappato a un ramo, il più piccolo era stato risucchiato da un vortice, solo le manine spuntavano dall’acqua. Ciro con fatica è riuscito a recuperarlo e a trascinarlo a riva. Ma il più grande era sempre più in difficoltà: non sarebbe riuscito a resistere ancora per molto, la corrente era davvero impetuosa. Ha provato a raggiungerlo ma l’acqua lo trascinava via». A questo punto è entrato in scena il salvatore: «All’improvviso è arrivato un uomo - spiega ancora Cristina - era alto e grosso, portava a spasso un cane. In un batter d’occhio si è spogliato ed è corso in aiuto di mio marito. In due, formando una specie di catena umana, hanno contrastato la corrente e hanno raggiunto con grande fatica mio figlio. Sono riusciti ad afferrarlo e a portarlo a riva. Mio marito e i miei figli si sono messi a piangere dallo spavento e hanno ringraziato quel signore tanto coraggioso e generoso, che però pochi minuti dopo se n’è andato senza lasciare detto chi era. Quell’uomo ha salvato la mia famiglia. Siamo molto credenti, pensiamo che sia stato un miracolo, che quel signore grande e buono ce l’abbia mandato il Cielo. Vorremmo dirgli grazie, abbracciarlo forte e fargli capire che grande regalo ci ha fatto». Mamma Cristina ha così pubblicato un annuncio suoi social, che ha dato i suoi frutti. Nel pomeriggio di ieri, la moglie di quell’uomo buono ha telefonato: «E’ stato mio marito ad aiutarvi, questa sera vi faccio chiamare». •

Francesca Cavedagna

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