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Ospedale, rilancio con più chirurgia e mini-primariati

L’assessore Manuela Lanzarin al S. Bassiano con il governatore ZaiaUna vedutea aerea dell’ospedale di Bassano. Oltre alle schede, la Regione sta preparando un piano per riqualificare alcuni servizi FOTO  CECCON
L’assessore Manuela Lanzarin al S. Bassiano con il governatore ZaiaUna vedutea aerea dell’ospedale di Bassano. Oltre alle schede, la Regione sta preparando un piano per riqualificare alcuni servizi FOTO CECCON
L’assessore Manuela Lanzarin al S. Bassiano con il governatore ZaiaUna vedutea aerea dell’ospedale di Bassano. Oltre alle schede, la Regione sta preparando un piano per riqualificare alcuni servizi FOTO  CECCON
L’assessore Manuela Lanzarin al S. Bassiano con il governatore ZaiaUna vedutea aerea dell’ospedale di Bassano. Oltre alle schede, la Regione sta preparando un piano per riqualificare alcuni servizi FOTO CECCON

Le nuove schede ospedaliere saranno approvate tra lunedì e martedì prossimi, ma trapelano le prime indiscrezioni sulle novità per il futuro dell’ospedale San Bassiano. Ieri l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin non si è sbilanciata, limitandosi, per l’ospedale cittadino, a riferire che saranno mantenute le specialità sulle quali da tempo, dopo l’allarme relativo alla prima formulazione delle schede, sono state date rassicurazioni, e cioè il primariato di Oncologia, il servizio di Emodinamica H24 e il reparto di Psichiatria. ONCOEMATOLOGIA. Ci sarebbero però anche altre questioni in ballo per il potenziamento dell’ospedale, «questioni però al di fuori delle schede ospedaliere, la cui attuazione sarà demandata ai direttori generali», si è sbilanciata l’assessore alla sanità. A partire proprio, è in grado di rivelare il Giornale di Vicenza, da un ramo di Oncologia. Ci sarebbe infatti, da parte della Regione, la volontà di rilanciare, rendendo l’ospedale San Bassiano un polo di riferimento per l’Oncoematologia, a causa dell’alto numero di pazienti da seguire nel territorio bassanese. Si tratta di quella parte della medicina che si occupa dei tumori del sangue e degli organi che lo producono. MINI-PRIMARIATI. Un capitolo a parte riguarda le cosiddette Usd (Unità semplici dipartimentali). Sono una sorta di mini-primariati, pensati per sopperire all’assenza dei primariati nei vari ospedali. Per il San Bassiano, non è escluso che si valuti l’introduzione di una Usd di Breast unit (i servizi e il trattamento del tumore alla mammella), considerato che il primariato di Chirurgia senologica vero e proprio si trova all’ospedale di Santorso. Per evitare una fuga delle pazienti verso i vicini nosocomi di Cittadella e Castelfranco, sta emergendo quindi la possibilità di creare una Usd ad hoc, magari introducendo i posti letto all’interno del reparto di Chirurgia. Stesso discorso vale per Anatomia patologica (lo studio degli effetti delle patologie sulle strutture dell’organismo), il cui potenziamento potrebbe essere funzionale a tutto il comparto chirurgico. ROBOT. Volontà della Regione è anche di potenziare la chirurgia al San Bassiano, puntando in misura sostanziale sulle tecniche mini-invasive e sulla robotica, data la presenza del robot Da Vinci. Via libera anche al ritorno dei posti letto in Psichiatria, mentre difficilmente si arriverà alla creazione di un secondo livello di Stroke unit (quella per gli ictus più gravi) all’ospedale di Bassano, come chiesto dal sindaco di Bassano Poletto durante la sua audizione in quinta commissione della Regione. La specialità sarà quindi con ogni probabilità attivata soltanto a Santorso, mentre a Bassano dovrebbe restare soltanto il primo livello, quello che tratta gli ictus soltanto fino a una certa gravità. In queste ore l’assessore alla sanità formalizzerà la nuova proposta di schede, con conseguente passaggio in giunta regionale, che presenterà il maxi-emendamento. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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