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«Ora Michele è con Dio Un piccolo angelo vi proteggerà da lassù»

La piccola bara bianca arriva sul sagrato della chiesa di S. Bartolomeo a MestrinoDon Sergio Turato e i genitori del piccolo Michele
La piccola bara bianca arriva sul sagrato della chiesa di S. Bartolomeo a MestrinoDon Sergio Turato e i genitori del piccolo Michele
La piccola bara bianca arriva sul sagrato della chiesa di S. Bartolomeo a MestrinoDon Sergio Turato e i genitori del piccolo Michele
La piccola bara bianca arriva sul sagrato della chiesa di S. Bartolomeo a MestrinoDon Sergio Turato e i genitori del piccolo Michele

Una cerimonia meste, con i volti dei partecipanti rigati dalle lacrime. Ieri mattina, nella chiesa di San Bartolomeo di Mestrino, nel Padovano, si sono celebrati i funerali del piccolo Michele, il bambino di 5 mesi morto dopo essere stato, probabilmente, scosso con eccessiva violenza dalla madre Vanessa Ferronato per quella che in inglese viene definita dai medici “Shaken Baby Syndrome”. È una mattinata fredda e nebbiosa, la temperatura è intorno allo zero. Il cielo è bianco, come il colore di quel piccolo feretro che, in un silenzio sospeso, fa la sua comparsa nel piazzale antistante la chiesa. Lentamente, le persone giunte per partecipare alla cerimonia si riuniscono all’interno, irrigidite dal freddo e chiuse nel raccoglimento. La chiesa è piena, ma non gremita; la famiglia, attraverso le parole del parroco, Don Sergio, chiede cortesemente che non vengano effettuate fotografie o riprese durante la cerimonia. Nelle stesse frasi pronunciate dal sacerdote traspare l’estrema difficoltà di spendere parole su di una simile tragedia: la morte di un bambino, di nemmeno sei mesi, che inizia a spegnersi proprio tra le braccia di sua madre. Sembra tutto talmente assurdo che la nostra mente fatica addirittura a concepirlo. È forse il più grande dolore che si possa provare. La comunità ne partecipa, lo manifestano i volti così come le preghiere e la solidarietà che in molti hanno voluto comunicare. «Già diverse madri - dice il prete - hanno espresso la loro comprensione e vicinanza per questa immensa tragedia, una ha voluto telefonarmi proprio oggi». I genitori del piccolo Michele, in prima fila, appaiono contratti, straziati; attorno a loro si stringono i familiari, ma non solo. Dalle parole di don Sergio risulta evidente come, oltre all’immenso cordoglio, la comunità sia unita nell’esprimere la più sincera solidarietà e vicinanza sia alla famiglia che alla madre. «Dio ha accolto Michele tra le sue braccia, e ora voi avete un angelo in cielo che vi proteggerà». Sono parole di speranza e di conforto quelle che echeggiano nel silenzio della chiesa, che paiono quasi regalare qualche istante di tregua nell’angoscia in cui la coppia sta vivendo dal 21 dicembre, quando il bimbo arriva già in coma all’ospedale di Padova. Non hanno mai smarrito la speranza, sebbene fosse chiara fin da subito l’estrema gravità delle sue condizioni, fino a quando, a seguito di ben due esami sull’afflusso di sangue al cervello del piccolo, nel tardo pomeriggio di venerdì ne è stata dichiarata la morte cerebrale. A questa tragedia si aggiunge la drammatica situazione della madre, Vanessa Ferronato, 29 anni, originaria di Mussolente, che ora è stata iscritta nel registro degli indagati per omicidio preterintenzionale; non sarebbe tuttavia indagata per maltrattamenti, dagli esami compiuti sul corpo del bimbo. Non sono stati infatti riscontrati lividi. Si tratterebbe, con tutta probabilità, di un caso isolato. Il parroco ringrazia, a nome della famiglia, tutti i presenti che hanno voluto partecipare al cordoglio, volgendo al termine la cerimonia. Usciti dalla chiesa, i genitori scoppiano in lacrime, esausti, così come la gran parte dei familiari, mentre quella bara candida, così terribilmente piccola, viene portata verso il cimitero di Mestrino. Una seconda messa per il piccolo Michele è prevista mercoledì prossimo alle 19 nella cripta della stessa chiesa parrocchiale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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